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Amnistia? Non ora, grazie

Creato il 24 agosto 2013 da Societa' Critica @societacritica

L’ultimo escamotage per salvare Silvio Berlusconi si chiama amnistia un provvedimento che nelle intenzioni del Pdl dovrebbe sottrarre il Cavaliere a scontare la propria pena camuffando il tutto con un atto di clemenza generalizzato. Nonostante infatti alcune forze politiche soprattutto i radicali di Pannella chiedano il provvedimento da molti mesi per poter svuotare le carceri che scoppiano per l’alto numero di detenuti, il Popolo delle liberta’ si rende sensibile al tema soltanto ora che la Cassazione ha condannato definitivamente Silvio Berlusconi a 4 anni di reclusione.

Mai apertura ad un tema cosi’ spinoso fu tanto interessata e con un doppio fine. La destra delle manete che ha riemipito le carceri italiane di detenuti a causa delle proprie leggi, come la Bossi Fini sull’immigrazione o la Fini Giovanardi sulla droga e che ha inventato nuovi reati come quello di clandestinita’ improvvisamente si fa prendere da un sussulto di pieta’ per i poveri cristi che affollano le nostre prigioni dalla Lombardia alla Sicilia? Non scherziamo.

Il provvedimento di clemenza, e’ un altro atto di una strategia folle e suicida che vuole sottrarre per l’ennesima volta il Cavaliere dalle proprie responsabilita’.

L’ennesima passo falso di una destra che ha eletto come proprio core business e come unica missione quella di salvare il proprio capo.

Cosa pensate importi ai vari Gasparri, Santanche’ e Cicchito dei poveri detenuti che soffocano inascoltati in ogni carcere italiano? Di questi ultimi,a loro non importa nulla.

Gli interessa solo il destino di uno.

In questo gioco al massacro in cui un intero paese e’ appeso alle sorti del condannato Silvio Berlusconi, che minaccia di far cadere il governo, se non verrano esaudite le proprie richieste, al danno si aggiunge la beffa per i detenuti. Chissa’ infatti cosa penseranno di questa discussione sull’amnistia i tanti incarcerati, molti dei quali in attesa di giudizio che vedono i meschini tornaconti politici giocati sulla loro pelle. Una discussione sull’amnistia seria e completa e’ doverosa e imprescindibile, ma ora fatta solo per graziare il potente di turno e’ inaccettabile. Messa in questi termini l’amnistia non passera’, perche’ non avra’ mai i due terzi dei voti necessari per essere approvata. Per questo per non alimentare inutili illusioni nella popolazione carceraria il tema andrebbe destinato a periodi migliori. Ora sotto il ricatto di Berlusconi non se ne puo’ neppure parlare.


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