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Anche oggi come allora scende in campo per salvarsi dalla giustizia. E’ Ruby che fa cadere il governo Monti, non lui. Il processo va avanti ed a lui serve il legittimo impedimento per affossarlo.

Creato il 07 dicembre 2012 da Slasch16

imagesRuby puzzerà anche, come ha detto Emilio, ma il fetore che emanerebbe dal Palazzo di Giustizia di Milano se il processo arrivasse a conclusione si sentirebbe in tutta la Lombardia e lui lo sa per questo ridiscende in campo.
In panchina non godrebbe del legittimo impedimento.
Nel 94 è sceso in campo con 7.000 miliardi di debiti e con un piede in galera, parola di Galliani o Confalonieri  che gli avrebbe fatto da compagno di cella, oggi è costretto a ridiscendere in campo per usufruire del legittimo impedimento come candidato del Pdl, avrebbe impegni politici a raffica in quantità tale da oscurare la frequenza dei festini di Arcore, Palazzo Grazioli e Villa Certosa messi insieme.
Non sono le amazzoni, non è la Santanchè, non è Gasparri e non è La Russa che lo hanno convinto, sono le scadenze processuali di gennaio 2013 che lo obbligano a rimettere gli scaprini da centravanti di sfondamento.
Nonostante i versamenti mensili alle testimoni a suo discarico i magistrati hanno tanta di quella carne al fuoco che si potrebbero fare 100 feste del Pdl con grigliata a gratis. E’ di questo che ha paura.
Come saprà chi mia ha letto qualche volta Monti non è il governo che preferisco, non mi rappresenta e se vogliamo dirla tutta mi ha tagliato la pensione ed aumentato il fisco indiretto, troppo forte con i deboli e troppo debole con i forti, come dimostra anche l’Imu e chi ne è escluso.
Detto questo penso che sia il momento peggiore per far cadere il governo, per mille ragioni era meglio che arrivasse alla sua naturale conclusione per essere sostituito da un governo politico eletto dagli italiani.
Così facendo fa saltare il banco, la riforma elettorale ed affossa ulteriormente l’Italia a dimostrazione che dei nostri problemi se ne frega ma pensa solo a salvare se stesso.
I carneadi del Pdl che gli vanno dietro non esisterebbero senza di lui, avvocati, maggiordomi e lacchè resterebbero disoccupati o quasi, un po’ quello che è successo alle orgettine che non saranno contente della miseria mensile che fa accreditare nel loro conto.
Con un festino prendevano dai 6000 ai 10000 euro, altro che bonifico mensile da 2500, una inezia e poi la fine del mese arriva una volta sola mentre i festini erano settimanali.
Ci sono genitori, famiglie, disperate per la fine dei festini e vedere le loro figliole annoiarsi in casa mentre avrebbero potuto scatenarsi in discoteca vestite da suore, facendo ballare anche Cristo in mezzo alle tette, incassando una montagna di soldi e, per le più brave, qualche Mini cabriolet.
Specialmente se dopo si fermavano a dormire per fare volontariato.
Insomma qui la politica, l’economia, non c’entrano niente ancora una volta il piduista antepone i suoi interessi a quelli del paese, non per niente uno dei più contenti della ridiscesa in campo è Cicchitto, tessera N° 2232, che non ha capito niente ma quando si tratta di P2 perde la testa, gli vengono le fregole.
per farsi una idea del marciume, etico e morale, nel quale vive da sempre il piduista basta vedere la processione dei testi a discarico che ha presentato Mavalà al tribunale di Milano.
La fiera dell’orrendo, eticamente, a partire dalle amnesie di Emilio che hon ha esitato a pugnalare alla schiena l’ex amico di bisboccia Lele Mora o della marea di orgettine che erano nude a loro insaputa.
Non è un problema politico, non vuole sanare il paese, vuole salvare se stesso come sempre.



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