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Anteprima "I Soldi di Hitler" di Radka Denemarkovà

Creato il 11 luglio 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario

Pubblicato da Francesca Rossi

LA TRE VOLTE VINCITRICE DEL PRESTIGIOSO MAGNESIA PRIZE PER LA PRIMA VOLTA TRADOTTA IN ITALIA REGALA AL NOSTRO PUBBLICO UN ROMANZO CORAGGIOSO E IMPORTANTE

Questo romanzo ha l’atmosfera delle tragedie classiche. È stato tradotto in sette lingue e promette di diventare anche in Italia un bestseller. Un classico di cui ci si ricorderà nel tempo. Una storia narrata con toni decisi ed intensi; una scrittura evocativa ma spietata come solo la Storia può essere.

Titolo: I Soldi di Hitler

Autore: Radka Denemarkovà

Casa Editrice: Keller Editore

Collana: Passi

Traduzione dal ceco: Angela Zavettieri

Pagine: 328 Prezzo: 16,00

Data di Uscita: 10 luglio 2012

Trama Nel 1945 Gita Lauschmann ha sedici anni e l'unico suo desiderio è quello di dormire nel suo letto. Sta facendo finalmente ritorno a casa, nel paesino di Puklice, unica sopravvissuta della sua famiglia al lager nazista. Al momento del suo arrivo, però, trova la casa occupata da una coppia di compaesani. Non solo non viene accolta a braccia aperte, ma vede ancora una volta la sua vita minacciata dalla violenza degli uomini, questa volta però non nazisti assetati del sangue ebreo, ma da persone con le quali è cresciuta. La famiglia di Gita infatti, apparteneva alla minoranza di cechi di lingua tedesca che alla fine della guerra fu condannata per collaborazionismo con il nemico. Ancora una volta la fronte di Gita viene marchiata con una definizione alla quale lei non sente di appartenere: prima improvvisamente ebrea (i genitori non erano praticanti), ora un'origine tedesca che lei associa solamente alla lingua del padre. Da questo momento, la sua esistenza è un tentativo costante di guadagnarsi un posto nei luoghi della sua infanzia e della propria identità. Un'impresa ardua in un mondo in cui gli uomini giocano a fare i potenti senza rendersi conto delle conseguenze che ciò provoca sugli innocenti, in cui solo poche donne anonime sembrano conservare un briciolo di umanità.

Non è per nulla facile sopravvivere alla tragica realtà del campo di concentramento, per poi tornare a casa e scoprire che, in un certo senso, la guerra non è ancora finita. L’unica cosa che cambia sono i nemici e le definizioni con cui si viene bollati. Di fatto, però, l’assenza di intelligenza e la voglia di fare del male, di escludere, di uccidere, rimangono immutateViene da chiedersi per quale ragione un essere umano non possa essere semplicemente considerato per ciò che è, ossia un uomo. Per quale ragione debba essere etichettato, ed in base a questa etichetta odiato o, comunque giudicato. Perché l’origine, il credo o le idee devono diventare elementi di separazione e mai di dialogo? Questo è ciò che accade a Gita, la protagonista del romanzo I Soldi di Hitlerdi Radka Denemarkovà.

La cosa più terribile, per lei, è scoprire che i nuovi nemici sono le persone con cui è cresciuta. Gita imparerà con la dura esperienza che l’uomo ha sempre bisogno di un capro espiatorio: prima perseguitata perché ebrea, poi perché appartenente alla minoranza ceca di lingua tedesca: per Gita sembra non esserci scampo. Il bello è che lei non ha mai sentito in modo cosi viscerale l’essenza di queste origini. È la forza dell’odio che la costringe a misurarsi con errori che non ha commesso. Un romanzo duro e vero, da non perdere

Un Estratto dal Libro

«Mi stia a sentire, sono tornata da là dove m'hanno fatto il lavaggio del cervello col fatto che sono ebrea. E che fossi ebrea non lo sapevo, a casa non me lo aveva detto nessuno se non subito prima che ci deportassero... Con che cosa ve ne uscirete domani? Forse sono ancora qualcos'altro di cui non ho idea. Che cosa verrò ancora a sapere, quale altra etichetta dovrò portare? Ho la fronte ampia, vasta come una pista d'atterraggio, vi si può attaccare qualsiasi cosa, imprimere qualsiasi segno. Ma di qua non mi muovo. Qua sono a casa».

Biografia Radka Denemarková ha studiato tedesco e ceco alla Faculty of Arts della Charles University. Ha lavorato come ricercatrice all'Institute Czech Literature of the Academy of Science of the Czech Republic ed è stata consulente artistico al Na zábradlí Theatre di Praga. È autrice di numerose opere di narrativa e saggistica. Con "I soldi di Hitler" è entrata a pieno diritto tra gli scrittori più importanti della Repubblica Ceca vincendo il prestigioso Magnesia Litera per il miglior romanzo dell'anno. Sempre con "I soldi di Hitler" ha ottenuto grandi successi anche all'estero, aggiudicandosi con l'edizione polacca la nomination all'Angelus Prize (2009) e vincendo, con quella tedesca, l'Usedom Prize for Literature (2011). Il romanzo è oggi tradotto in 7 lingue. Radka Denemarková è entrata nella storia della letteratura ceca per essersi aggiudicata ben tre volte il più prestigioso premio letterario del suo Paese: il Magnesia Litera. Dapprima con "I soldi di Hitler" come miglior romanzo dell'anno, quindi con "Smrt, nebudeş se báti aneb Příbĕh Petra Lébla" per il miglior libro di non-fiction dell'anno e, proprio nel 2011, il riconoscimento le è stato dato per la miglior traduzione dell'anno. Quella del romanzo  "L'altalena del respiro" del Premio Nobel per la Letteratura Herta Müller.


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