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Aspettando il mare

Da Ant0n3l

Aspettando il mare

Non so se capita anche a voi ma, ultimamente (saranno i quaranta…), ho notato che il tempo che vedo fuori dalla finestra la mattina quando mi sveglio, influisce sul mio umore e non solo per tutto il giorno.

Cosicché, se c’è una bella giornata di sole, magari accompagnata da un frizzante venticello, mi sento gagliarda come una leonessa.
Se il cielo è grigio o, peggio, piove mi sento moscia come una caramella di gelatina masticata e lasciata lì a perdere i suoi liquidi. Che poi si secca e indurisce, dico.
Oggi, manco a dirlo, giornata uggiosa. Che barba! Non vedo l’ora sia primavera, che sia meno freddo e che si possa stare ai giardinetti all’uscita da scuola. Che le giornate durino più a lungo e quindi hai l’impressione di “vivere” di più.
Poi, va beh, non pensiamo ancora - che manca troppo tempo – all’estate, alle tanto desiderate giornate che trascorrerò nella “mia” Sestri. All’aria buona che annusi al mare appena sveglia, agli amici, quelli di sempre, che vedi per un paio di mesi all’anno e che comunque fanno parte della tua vita, ai loro bimbi che giocano col mio, ai nostri ricordi, al fatto di stare in spiaggia dalla mattina alla sera, ai tramonti, alla sabbia che scivola giù quando sei sotto la doccia, alle cene improvvisate, ai nostri orari anzi, ai nostri non-orari… 
No! Ai gonfiabili, al trenino e alle “macchinine” preferisco non pensare anche se comprendo mi toccheranno ugualmente con in giro un settenne. 
In giornate grigie come questa mi vien proprio voglia di partire e fa niente se, magari, lì è grigio uguale che intanto è comunque diverso. 
È più bello perché c’è il mare. E il mare, fa. Quindi viaggio, con la fantasia. Aspettando giugno.

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