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Assessore Giovanni Caudo non ci cascare. Alla ex Dogana di San Lorenzo la protesta strumentale di chi vuole bloccare la città per i propri interessi

Creato il 17 dicembre 2014 da Romafaschifo
Assessore Giovanni Caudo non ci cascare. Alla ex Dogana di San Lorenzo la protesta strumentale di chi vuole bloccare la città per i propri interessi
Assessore Giovanni Caudo non ci cascare. Alla ex Dogana di San Lorenzo la protesta strumentale di chi vuole bloccare la città per i propri interessi
Assessore Giovanni Caudo non ci cascare. Alla ex Dogana di San Lorenzo la protesta strumentale di chi vuole bloccare la città per i propri interessi
Assessore Giovanni Caudo non ci cascare. Alla ex Dogana di San Lorenzo la protesta strumentale di chi vuole bloccare la città per i propri interessi
Assessore Giovanni Caudo non ci cascare. Alla ex Dogana di San Lorenzo la protesta strumentale di chi vuole bloccare la città per i propri interessi
La ex Dogana di San Lorenzo, situata subito fuori Porta Maggiore nella strada che proprio dall'area ferroviaria prende il nome (Via dello Scalo San Lorenzo), è destinata ad una trasformazione urbana in linea con le trasformazioni urbane che si fanno nelle aree ferroviarie dismesse in tutto l'Occidente evoluto: ci sarà commercio, ci saranno uffici, ci saranno laboratori e aree per la produzione, ci saranno spazi pubblici, ci sarà un parco, ci saranno case, ci sarà housing sociale e case per gli studenti (qualche descrizione la trovate in questo articolo di Degrado Esquilino, anche con tante foto). Un progetto che appare avere un mix funzionale di buon livello. Un progetto che, questo è molto importante, deve avere una qualità architettonica altissima e ci entusiasmano le voci secondo le quali sarebbe lo Studio Labics (lo stesso che sta ultimando il bellissimo development immobiliare de La Città del Sole e lo stesso che ha realizzato il MAST a Bologna) ad occuparsene. Positive anche le voci dell'arrivo qui del colosso della grande distribuzione di Bernardo Caprotti, la Esselunga. Nelle città in cui convive la presenza di Coop ed Esselunga (l'esempio principe è Firenze) i prezzi della spesa media per famiglia sono enormemente più bassi con enormi vantaggi per i consumatori - specie i più disagiati - dovuti alla concorrenza che le due catene si fanno. A Roma Coop sta sbarcando con fatica ed Esselunga è inesistente: un suo arrivo sarebbe una buona notizia per i consumatori e le famiglie. Come una buona notizia sarebbero i tanti posti letto in edilizia convenzionata per gli studenti, un bel colpo alla speculazione immobiliare dei proprietari di casa a San Lorenzo che ancora affittano posti letto a 500 euro al mese ovviamente al nero. Non dimentichiamo che l'operazione immobiliare della ex Dogana ha un imprinting pubblico, parte dallo stato, essendo il proprietario del lotto la Cassa Depositi e Prestiti. Dunque se qualcuno ci farà i soldi (e speriamo di sì, vivaddio), questo qualcuno saremo in qualche modo tutti noi.Secondo i "movimenti" di San Lorenzo (sì, sì, quella gente che protesta contro le trasformazioni urbane come queste e non si sognerebbe di alzare mezzo dito contro lo spaccio, la Camorra, il racket che s'è divorata il quartiere) tuttavia la speculazione non è quella dei posti letto agli studenti, ma è questa: la riqualificazione urbana narrata come operazione dei poteri forti. Assurdo, no? Trasformare un'area ferroviaria abbandonata, costruire architetture di qualità, realizzare un parco laddove ci sono zone precluse ai cittadini, creare alcune centinaia di posti di lavoro regolari, pagare tasse e oneri di concessione, a parere dei "movimenti" è speculazione. Avete capito bene. Non vogliono che la vecchia dogana ferroviaria (un edificio realizzato dopo la guerra, di valore architettonico pari a zero) venga demolita. Si tratta di strutture successive alla Seconda Guerra Mondiale (salvo i prospetti lungo Via dello Scalo di San Lorenzo, che infatti non verranno buttati già), ma loro dicono che qui ci sono passati degli ebrei, hanno farneticato di campi di concentramento suggerendo che trasformare quest'area sarebbe irrispettoso. E poco ha potuto l'assessore Caudo contro queste idiozie spiegando che da nessuna parte al mondo i cittadini hanno paura delle demolizioni. (Ovviamente Repubblica ha ritenuto queste affermazioni di Giovanni Caudo "inquietanti" giusto per fare un po' di terrorismo che non guasta).E' del tutto evidente il gioco di queste associazioni, di questi centri sociali, di questi movimenti. Della tutela del territorio non gliene importa davvero un fico secco. Lo dimostrano le foto in alto: non fanno che massacrare San Lorenzo con le loro affissioni abusive, sporcizia dovunque, scritte sui muri, in definitiva violenza, prepotenza e degrado. Il degrado dentro al quale trova terreno fertile la criminalità, piccola e grande, a partire dallo spaccio che ha trasfigurato il quartiere per arrivare alle mafie che lo spaccio gestiscono. A loro interessa semplicemente che ci sia disagio, disoccupazione, povertà, caos. Se ci sono questi elementi, se la gente sta male, se c'è tristezza, delusione e squallore allora può esistere chi occupa case, spazi, chi allestisce bar e ristoranti abusivi, chi fa il proprio comodo al di là e al di sopra delle leggi. Se invece questi elementi vengono meno, se la gente sta bene, se non c'è povertà e disillusione allora chi fa iniziative come sono abituati a fare questi "movimenti" si trova in un contesto meno amichevole, un po' in imbarazzo. I movimenti preferiscono che i 200 operai che lavoreranno al cantiere di recupero dell'ex Dogana restino disoccupati e disperati, perché quando il tuo interlocutore è la disperazione e la disoccupazione hai mano d'opera disponibile per fare manifestazioni, piccole guerre civili, ricatti, occupazioni, picchetti. E soprattutto giustifichi le tue iniziative illegali in nome della disperazione stessa. Speriamo solo che l'amministrazione non ci caschi: ormai non ci casca più nessuno!Dietro al caos che questi "signori" alzano durante le riunioni e gli incontri di progettazione partecipata ci sono gli interessi, malcelati, che tutto resti così. Giovanni Caudo, al contrario, si chiama "assessore alla trasformazione urbana"...

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