Magazine Arte
Il progetto Australasia condotto dal polistrumentista Gian Spalluto giunge al traguardo del primo album dopo l'ottimo EP dell'anno scorso "Sin4tr4."Rispetto a quel disco qui l'impasto sonoro si è notevolmente affinato, giungendo a completa maturazione grazie all'ispiratissima vena compositiva di Spalluto che in "Vertebra" riesce a disegnare scenari malinconici e multicolore assolutamente affascinanti.I suoni sono leggermente più morbidi e caldi e la componente Black Metal, che ha sempre coabitato all'interno del progetto Australasia, si è addolcita ulteriormente sino ad amalgamarsi completamente nei paesaggi sonori che scaturiscono dall'ascolto del disco.Qui, inoltre, Spalluto si avvale della collaborazione dei bravissimi Mina Carlucci e Giuseppe Argentiero, rispettivamente alla voce e alla chitarra acustica, della band brindisina Vostok (http://vostok-project.bandcamp.com) e i loro interventi si fondono alla perfezione nella tavolozza di colori di Australasia.In Vertebra troverete splendida musica, quasi completamente strumentale, che parte da solide radici post rock e ambient, magistralmente fuse con componenti post metal e black metal e con richiami alle grandiose colonne sonore di Morricone e Badalamenti. La musica di questo disco, infatti, potrebbe sposarsi senza alcuna difficoltà con una buona pellicola. È ricca di passaggi evocativi ed intensi degni di accompagnare l'ascoltatore in luoghi di una bellezza struggente.
Passando alla "fredda cronaca" il disco è composto da 10 tracce, due delle quali (Apnea e Antenna) già presenti con veste differente nell'EP d'esordio. L'album è stato registrato presso il Last Floor Studio di San Michele Salentino con la produzione di Stefano Morabito ed è pubblicato dall'etichetta Immortal Frost Productions che di solito si occupa di Black Metal e dark ambient.L'eccellente artwok è opera di Cumix 47.
Appena inizia Aorta, la prima traccia, ci si immerge subito in un mare di suoni evocativi sospinti da gelide folate di vento post-black metal, atmosferico e avvolgente, con un finale con la voce femminile a creare un piacevole contrasto. La successiva Vestok si apre con un fiume di tastiere ed è impreziosita dalle chitarre acustiche.Ma il brano migliore in scaletta, per quanto mi riguarda, è la bellissima Aura che si apre maestosa, sorretta da un basso rotondo e da un cupo synth di origine dark wave e dalla bellissima voce di Mina Carlucci, e che si trasforma con il trascorrere dei secondi in un eccellente trip hop.In ogni caso sono presenti molte altre leccornie in questo disco: la splendida Antenna, innanzitutto, dove il post rock incontra i Cure e il black metal; la chitarre sognanti e liquide e i paesaggi bucolici della titeltrack; il ritmo più veloce, le ottime chitarre e i synth vintage che caratterizzano la breve Deficit o i blast beats dell'ottima Zero.
In conclusione: un disco eccellente in grado di sorprendere continuamente ad ogni ascolto, anche se non si ama particolarmente la musica strumentale. Se poi vi piacciono gli Alcest, gli Agalloch, i Mogwai o, perché no, i Vostok, e la buona musica in genere, il gioco è fatto…potrebbe sopraggiungere un'infatuazione.
Tracklist:
01.Aorta02.Vestok03.Zero04.Aura05.Antenna06.Volume07.Vertebra08.Apnea09.Deficit10.Cinema
Immortal Frost Productions - 2013
http://immortalfrostproductions.com/releases/australasia-vertebra
http://australasia.bandcamp.com/album/vertebra
https://www.facebook.com/australasiamusic
il video di Antenna realizzato da Tim Van Helsdingen:
Il precedente disco di Australasia - Sin4tr4 - EP Golden Morning Sounds - 2012
http://bochesmalas.blogspot.it/2013/04/australasia-sin4tr4.html
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