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Barcolla, ma non molla

Creato il 02 marzo 2011 da Frankezze

Barcolla, ma non molla

Oltre l’indignazione, oltre la nausea, oltre la frustrazione.
La situazione politico-economica e sociale, conseguenza di anni e anni di malgoverno, mi ha portato oltre tutto questo.
Quasi non riesco più a provare niente, a parte una rabbia fortissima che spero non esploda all’improvviso, e a caso.
Ma non credo, perché per fortuna riesco ancora a discernere.

Quell’uomo è di gomma davvero, non è solo l’impressione dovuta alla chirurgia estetica.
Neanche Rocky Balboa riuscirebbe a rialzarsi dopo un assedio del genere.
Invece lui sì.
La controffensiva è partita alla grande, perché tanto sa (sanno) benissimo che basta usare la retorica.
Il gioco si fa duro, e lui mette mano all’artiglieria pesante; troppo fighetta la Minzolina, troppo melange.
C’è bisogno di qualcuno che penetri a fondo, sparando raffiche di propaganda nell’ora di punta.
Scende in campo la Gatling della comunicazione a comando, rinverdendo gli antichi fasti de L’istruttoria (come dimenticare).
Scende in campo Giulianone.

Scardinare e reinventare il significato reale di una parola, o di un’azione.
Eravate voi coscienti di praticare il bunga bunga ogni fine settimana, o anche ogni giorno? Lo sapevate?
Come ha spiegato di recente alla presentazione della Fondazione Zeffirelli, bunga bunga significa “andiamo a divertirci, a ballare, a bere qualcosa”. Dunque, sono anni che pratico il bunga bunga con continuità.
Ecco il trucco, far credere che sia una cosa comune, fatta da tutti. E allora che male c’è.
D’altronde, chi non ha in casa una sala adibita a discoteca con tanto di palo per lapdance?
Le cose che ha detto in questa occasione sono le stesse, o diverse ma secondo la stessa modalità, che ripete da anni all’infinito.
Con lo stesso atteggiamento tronfio e borioso, con la soddisfazione di chi sa che comunque vada ormai ha vinto, gli occhi semi chiusi e (non so perché) umidi.
Lo attaccano, lo attacchiamo, incassa in silenzio, vacilla, si accascia (a volte), si rialza. E ricomincia.

E pensare che altrove, in una realtà remotissima, un ministro (“l’astro nascente del partito maggiore”) si dimette per aver copiato anni prima la tesi di dottorato.
Che coglione!

P.s.: ultim’ora: Bondi dice che si dimetterà. Ma invece di farlo scrive una lettera a Il Giornale, denunciando mancanza di affetto e coccole da parte dei suo colleghi di partito. Caro Sandro, ricorda che c’è sempre una bella mazza da baseball  pronta a darti tutto l’affetto che cerchi.


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