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BARI – Pregiudicati assunti all’Amica Il gup: 7 anni e 2 mesi a 4 operai

Creato il 20 febbraio 2013 da Daunianews

La condanna a Bari con il pagamento 1.800 euro – Estorsione con l’aggravante del metodo mafioso

BARI –  Pregiudicati assunti all’Amica Il gup: 7 anni e 2 mesi a 4 operai

BARI –  Pregiudicati assunti all’Amica Il gup: 7 anni e 2 mesi a 4 operai

La gestione e le proteste

Il gup del Tribunale di Bari, Ambrogio Marrone, ha condannato alla pena di 7 anni e due mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 1.800 euro ciascuno, quattro pregiudicati foggiani accusati di concorso in estorsione con l’aggravante del metodo mafioso.
Il processo, celebrato con rito abbreviato, è quello relativo a presunte estorsioni ai danni del Comune di Foggia e della ditta di raccolta rifiuti Amica. I quattro imputati condannati, attualmente detenuti, sono Federico e Giuseppe Trisciuoglio, Mario e Alessandro Lanza.
IL FATTO - Le indagini della Dda di Bari, coordinate dal pm Giuseppe Gatti, avrebbero accertato che Federico Trisciuoglio, capo dell’omonimo clan, aveva imposto la permanenza del proprio figlio Giuseppe all’interno dell’azienda, con una retribuzione netta pari a oltre 66mila euro dal 2006 al 2012, nonostante questi non svolgesse alcuna attività lavorativa.
Gli ispettori e i responsabili della ditta, temendo per la loro incolumità dopo le minacce subite, si astenevano – questa la tesi della Procura – dal compiere il proprio dovere evitando di segnalare il continuo assenteismo da parte di Giuseppe Trisciuoglio.
Ulteriori indagini hanno permesso di far luce sul rapporto tra gli amministratori di Amica spa e i soci occulti della cooperativa Fiore Service, di fatto gestita dai fratelli Giacomo e Gaetano Iammarino, pregiudicati contigui alla criminalità organizzata foggiana (a processo con rito ordinario davanti al Tribunale di Foggia insieme ad altri tre imputati, tra cui l’allora presidente dell’Amica, Elio Aimola, accusato di corruzione).
Secondo l’accusa dipendenti della cooperativa Fiore, tra cui i fratelli Mario Lanza e Alessandro, organici dell’organizzazione mafiosa foggiana Francavilla, utilizzavano i locali, i mezzi e il personale dell’Amica spa (specie i sorveglianti) per le loro faccende personali. Nell’ambito di questo procedimento, i nove imputati sono stati arrestati nell’aprile 2012.

da Corriere del Mezzogiorno/Foggia

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