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Beffa indiana! I nostri Marò accusati di omicidio e associazione a delinquere!

Creato il 18 maggio 2012 da Iljester

Beffa indiana! I nostri Marò accusati di omicidio e associazione a delinquere!

Non posso che rimanere basito e costernato dalla presa per il culo degli indiani e della passività del Governo italiano che in questi quattro mesi ha solo chiacchierato, senza fare realmente nulla per i nostri ragazzi reclusi illegittimamente in India, paese terzomondista con armi nucleari al seguito.

Ma è chiaro che il cane abbia più forte quando l’uomo ha paura. Metafora per dire che l’Italia non è stata capace di imporre le proprie ragioni, e continua imperterrita a non saperle imporre fino al limite di minacciare l’applicazione di pesanti ritorsioni se il governo indiano non dovesse cedere al buon senso.

Invece nulla. L’India continua a fare i cazzi che vuole, calpestando il diritto internazionale e la sovranità italiana, affermando che i nostri Marò sono colpevoli di omicidio, tentato omicidio, associazione a delinquere e violazione dei trattati internazionali. Roba da trafficanti di droga più che da militari chiamati a reprimere i fenomeni di pirateria.

E l’Italia che fa? Più di fare salotto con i diplomatici indiani, che ci prendono allegramente per il sedere, non fa. La conseguenza è che i nostri ragazzi vengono umiliati ogni giorno di più. E con loro l’intero popolo italico, che deve rassegnarsi e affidarsi a un Governo inetto sul piano internazionale quanto è efficiente sul piano interno quando deve gravare il cittadino di tributi per pagare gli interessi ai delinquenti della finanza.

È intollerabile una simile situazione, peraltro retta da una classe politica ancora più inetta del Governo. Incapace persino di assumersi le proprie responsabilità davanti al popolo, e incapace di tirar fuori gli attributi quando questi servono. L’India si è rivelata pienamente uno Stato canaglia. E certo non possiamo dire che non è colpa del Governo federale quanto del Governo del Keral. Questi sono solo giochi di prestigio. La verità è che l’India fa quello che vuole e l’Italia è incapace di opporsi. Non è gli Stati Uniti, che davanti a una simile situazione avrebbero spedito nelle coste indiane l’intera flotta del Pacifico, sempre che agli indiani fosse mai venuto in mente di fare un simile torto agli USA, cosa di cui dubito.

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Eppure oggi basterebbe davvero poco. Il ritiro dei nostri militari da tutte le missioni internazionali. Il ritiro dell’ambasciatore italiano dall’India. L’espulsione di tutti gli indiani presenti nel territorio italiano e il sequestro di tutti i beni e i conti correnti dello Stato indiano presenti nelle banche italiane. Basterebbe poco, ma quel poco è troppo per un paese inetto come il nostro, incapace di avere quel giusto peso a livello internazionale che le consente di trattare almeno alla pari con lo Stato più miserabile del pianeta.

E allora subiamo ancora l’umiliazione. La beffa, la presa per il culo. Continuiamo a farci fottere dagli adoratori delle vacche. Insistiamo nel parlare, chiacchierare, rassicurare, che intanto gli indiani ce la mettono per bene nel didietro, e con gusto. Facciamo i pali fissi e fessi, mentre loro condanneranno i nostri militari per un reato (se mai è reato) commesso in acque internazionali, sotto la nostra giurisdizione. Se e quando ciò accadrà (e sono certo che accadrà) nessuna nazione ci prenderà più sul serio, e questo forse già avviene.

di Martino © 2012 Il Jester 


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