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Bersani si sottrae al Cavaliere e insiste: “Primo atto di governo: cittadinanza ai figli degli immigrati”

Creato il 14 gennaio 2013 da Iljester

Monti e BersaniBersani vive in un pianeta tutto suo. Eccolo dunque che, incassato a denti stretti il successo del Cavaliere a Serviziopubblico, si sottrae al confronto richiestogli. Per carità, ne ha tutto il diritto, ma è chiaro si tratta di un colossale passo falso, soprattutto dopo aver ascoltato l’assurda scusa che è stata tirata fuori: Berlusconi non è il candidato premier.

Cosa? Cosa? Fino a un anno fa, per giustificare Monti Premier, a sinistra predicavano in modo quasi ossessivo che la nostra è una repubblica parlamentare e non già una repubblica presidenziale. Non li ricordate? Salivano in cattedra e dissertavano di diritto costituzionale: non esiste un candidato premier, né l’obbligo di indire elezioni se un Premier viene sfiduciato, e questo perché il Presidente del Consiglio è nominato dal Presidente della Repubblica e deve ottenere la fiducia del Parlamento.

Ora possiamo finalmente vedere che fine ha fatto quel loro ergersi “primi della classe”. Rivoltato nella lezione opposta: il candidato premier esiste, eccome! Berlusconi non essendolo, non può confrontarsi con Bersani che è invece un candidato premier. Ah, le contraddizioni!

La verità è che la legge Calderoli parla esclusivamente di “capi di coalizione” e non di candidati premier. Dunque il PD sta tirando fuori scuse per sottrarsi all’inevitabile: al confronto con il centrodestra, che volenti o nolenti, è rappresentato da Silvio Berlusconi. Che piaccia o meno ai sinistri, è così, e questo loro glissare non giova ai consensi. La gente potrebbe chiedersi: perché? Perché non si confronta con B.? Per quale motivo?

Anche perché nel giustificare il rifiuto e tentare di mostrarsi concreto (sigh!), Bersani ritorna su un tema che io personalmente sento parecchio: la cittadinanza ai figli degli immigrati. Ne ho già parlato altre volte, ma voglio qui registrare che nuovamente il “candidato premier” della sinistra intende emanare come primo atto di governo una legge che attribuisca la cittadinanza ai figli degli immigrati. Poi a seguire, legge sulla corruzione, sul falso in bilancio, autoriciclaggio.

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Ora io mi domando: stiamo vivendo una grave crisi economica, c’è bassa natalità, la gente si è impoverita parecchio, la disoccupazione dilaga, e quest’uomo – “candidato premier” – come primo atto di governo intenderà dare la cittadinanza ai figli degli immigrati? E poi a seguire, una legge sul falso in bilancio e sull’autoriciclaggio? Ma, brutta miseria!, ma non credono questi di sinistra che altri siano i problemi italiani da risolvere prioritariamente? Abolizione dell’IMU sulla prima casa, politiche per la famiglia, rilancio dell’economia e della produzione, riaffermazione dell’Italia in Europa, argine alla disoccupazione. Ma noi italiani, siamo così poco importanti per la sinistra da non merita la massima priorità?

A quanto pare sì: prima questa fissa per la cittadinanza ai figli degli immigrati, poi magari le coppie gay con le unioni civili, e poi forse, forse!, gli italiani. E sempre che l’attenzione non sia tutta orientata a imporci qualche balzello, come per esempio la patrimoniale…

Fonte: Il Giornale


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