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Biennale di Venezia: inghippi e gossip. E l’arte dove sta?

Da Chiara Lorenzetti

Come sapete amo raccontare storie, quelle che mi incuriosiscono, quelle che mi fanno arrabbiare, quelle che mi portano del bene. Ne trovo traccia nel web, le indago, cerco di capire se sono reali, alle volte ho approccio diretto con i protagonisti.
Questa di oggi è del sentito dire. E’ una storia che tocca l’arte, le persone, i soldi, le opere, una città importante e una delle mostre d’arte moderna più famosa al mondo: la Biennale d’arte di Venezia.
La Biennale ospita nei suoi padiglioni svariate nazioni, che hanno la libertà di scelta sugli artisti e sulle opere. E così accade che il Costa Rica decida di ospitare due personaggi di calibro come Dario Fo e Romina Power (non chiedetemi a che titolo e come rientrino nell’arte) e, come leggo su Artribune “una moltiforme compagine infarcita di qualche nome conosciuto e di molte carneadi”.

Come scritto prima, ogni nazione è assolutamente autonoma rispetto alla Biennale di Venezia, ed è così che il Costa Rica decide di chiedere a molti degli artisti invitati un contributo di 5000€ per esporre la propria opera.
Forse è modalità comune, non è dato di sapere, forse c’è una tacita convenzione, ma fatto sta che l’artista Umberto Mariani decide di denunciare il fatto e di ritirarsi insieme a Omar Ronda, Tino Stefanoni e  Cesare Berlinghieri.

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Ne nasce un caso; i contributi vengono definiti come rimborso spese, ma gli artisti non ci stanno. Ed è di ieri la notizia che il Costa Rica ha ritirato per “cause di forza maggiore” la sua presenza dalla Biennale.

Cosa si evince da tutto questo? Nulla di nuovo sotto il sole, pensavate che gli artisti fossero pregati e pagati per esporre le loro opere? Pensavate che tutti venissero esposti per merito e non per soldi? Non sto parlando dei quattro artisti in questione, anzi un plauso a loro che hanno denunciato, ma del sistema. Che è sempre stato così, fin dalla notte dei tempi. Ma è molto più cool fingere di essere stati invitati ad esporre piuttosto che far sapere che si è pagato per esporre.

Benvenuti ancora una volta nel magico teatro delle finzioni che è la vita!
Chiara

per chi volesse approfondire qui l’articolo di Artribune


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