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Bob Odenkirk: “Vi presento Jimmy, il lato umano di Saul Goodman”

Creato il 24 febbraio 2015 da Valentinaariete @valentinaariete
Bob Odenkirk, interprete di Saul Goodman, protagonista di Better Call Saul, spin-off e prequel di Breaking Bad, ha presentato in anteprima europea le prime due puntate della serie al festival di Berlino, dove ci ha parlato dell’incredibile successo del suo personaggio, di Jimmy, alter-ego umano di Saul, e delle facce conosciute che rivedremo nella nuova serie.

Bob Odenkirk: “Vi presento Jimmy, il lato umano di Saul Goodman”

Bob Odenkirk


Capelli brizzolati, completo grigio scuro con cravatta nera, sorriso sempre pronto e gesti contenuti: dal vivo Bob Odenkirk sembra la versione elegante e più seria di Saul Goodman, avvocato di Albuquerque che, dalla sua prima apparizione nella seconda stagione di Breaking Bad, ha conquistato i fan della serie creata da Vince Gilligan, diventando immediatamente uno dei personaggi più amati, tanto da meritarsi di arrivare fino alla fine della quinta stagione, nonostante fosse stato concepito inizialmente, dallo sceneggiatore Peter Gould, per un arco di tre o quattro episodi. Il successo di Saul è stato tale, e l’astinenza da Breaking Bad da parte dei fan talmente insostenibile, da meritarsi ora una serie tutta sua, Better Call Saul, spin-off, allo stesso tempo sia prequel che sequel, della serie madre.  A dircelo è Bob Odenkirk in persona, attualmente impegnato nelle riprese della seconda stagione di Better Call Saul, rinnovata a scatola chiusa da AMC per un nuovo ciclo di tredici episodi, che, a sorpresa, è arrivato alla presentazione europea della serie al festival di Berlino, dove Better Call Saul è stata inserita nel calendario degli eventi speciali, inaugurando così la serata: “È meraviglioso che un festival come Berlino ci abbia inclusi nel programma e credo che sia una mossa giusta perché ormai molti registi interessanti lavorano in televisione. È un grande onore aver fatto parte di uno dei migliori show degli ultimi anni ed è un sogno folle essere qui a Berlino a presentare Better Call Saul: devo essere in coma da qualche parte e sto sognando tutto”.  Abbiamo intervistato l’attore che ci ha rivelato qualcosa in più su Jimmy McGill, l’alter-ego umano di Saul Goodman, e ha risposto sibillinamente alla domanda che tutti i fan di Breaking Bad si stanno facendo: rivedremo Walter (Bryan Cranston) e Jesse (Aaron Paul)?  Bob cosa può dirci di Better Call Saul? Cosa dobbiamo aspettarci?  Bob Odenkirk: “Incontriamo Jimmy McGill e scopriamo che in realtà Saul Goodman non è sempre stato così sicuro di se stesso: Jimmy è la sua versione più giovane che non è ancora diventata il serpente che sarà un giorno. Nella serie si vedranno molti aspetti sconosciuti di Saul Goodman: il pubblico l’ha sempre visto nella versione artefatta di se stesso, perfino il suo nome non è quello vero, in realtà si chiama appunto Jimmy McGill, e presenta molti lati differenti, come per esempio il rapporto con la sua famiglia”.  Si aspettava un tale successo con il personaggio di Saul Goodman?  B.O.: “Non mi aspettavo questo successo: dovevo essere in tre, al massimo quattro episodi di Breaking Bad ma la gente è impazzita per il personaggio, ancora adesso non so perché, e quindi è cresciuto sempre di più fino a far nascere negli autori l’idea di una serie tutta per sé. Non credo di essere popolare ma apprezzo molto l’affetto del pubblico. È una cosa difficile da comprendere, continuo a pensare a cose molto semplici come in quale negozio andare per fare la spesa e portare a spasso il cane”.  Secondo lei perché Saul Goodman piace così tanto al pubblico?  B.O.: “Sul set della serie all’inizio mi sono semplicemente divertito, solo dopo la crew si è fomentata sul serio per Saul: Breaking Bad era così dark e teso che il mio personaggio ci voleva, ha abbassato la tensione, quasi tutte le battute sono le sue. È piaciuto talmente tanto che gli autori hanno deciso di dedicargli uno spin-off. Sono rimasto molto sorpreso anche io, pensavo fosse un personaggio simpatico ma non che il pubblico impazzisse così per lui”.  Tra Jimmy e Saul chi preferisce interpretare? La parlantina vulcanica dei personaggi è anche la sua?  B.O.: “Preferisco Jimmy, è più empatico, apprezzo i suoi sforzi, amo il suo essere motivato e non ancora corrotto. Saul mi diverte molto ma simpatizzo più per Jimmy: lo capisco più di Saul, capisco il dolore che prova. Per quanto riguarda la parlata quella è recitazione, io non sono così, la scrittura è tutto, è un personaggio, non è come me”.  A proposito di scrittura: qual è il suo rapporto con Vince Gilligan, creatore di Breaking Bad, e Peter Gould, autore del personaggio di Saul Goodman?  B.O.: “Sto sulle spalle dei giganti: i creatori sono eccezionali, il motivo del successo sono loro, non io. Non ho scritto il personaggio, mi sono semplicemente trovato di fronte una sceneggiatura eccezionale. Per Better Call Saul volevo trovare una mia strada per interpretarlo.Mi piace molto interpretare questo personaggio e il nocciolo della nuova serie è scoprire cosa ha portato Saul a essere Saul, ovvero un uomo che ha una sua genialità, non si fa fermare da nulla, è convincente ma allo stesso tempo è un perdente: scopriamo infatti che vuole l’attenzione del fratello ma non ci riesce. Ha un grande spirito ma non sa focalizzarlo”.  Vi siete ispirati a qualche modello in particolare per Better Call Saul?  B.O.: “Ci siamo ispirati a un grande classico della tv, The Rockford Files (in Italia Agenzia Rockford ndr): Vince Gilligan voleva dare a Better Call Saul l’atmosfera dei vecchi show televisivi, infondendogli un’aura vintage”.  Da spettatore ama altre serie tv?  B.O.: “Amo molto una serie inglese, The Royle Family, è meravigliosa, molto asciutta, devi dargli la possibilità di prenderti, è una commedia ma è piena di rabbia e frustrazione: in quella serie le persone sono così cattive, è meraviglioso! Si fanno a pezzi ma allo stesso tempo si vogliono bene, per me è molto simile alla vita, per questo la amo. Mi piacciono tanti tipi di serie diverse, ma preferisco quelle realistiche”.  Lei ha cominciato come sceneggiatore, è felice di essere diventato famoso come attore?  B.O.: “Ho fatto così tanto nel campo dell’intrattenimento: ho scritto, ho prodotto, ho recitato in moltissime cose, ma non avevo mai raggiunto un successo tale da poter entrare in connessione con così tante persone come con Breaking Bad: per me è una sorpresa e una shock e ancora adesso non so come affrontarlo. Sono entrato in questo business scrivendo commedie brevi, è una cosa che mi rendeva felice, e forse non ho mai pensato di poter raggiungere questo successo, non sono sicuro che per me abbia lo stesso valore di una persona che ha cominciato come attore”.  Come sceglie i suoi personaggi? Quest’anno ha interpretato l’agente Bill Oswalt in Fargo, personaggio molto diverso da Saul Goodman.  B.O.: “Non ho preferenze, cerco sempre personaggi che abbiano sfaccettature, come nella serie Fargo: lì i personaggi sono allo stesso tempo divertenti, ostinati e poi si scoprono sempre nuovi lati. La televisione è fantastica perché ti offre più tempo per esplorare i personaggi. Al cinema la gente ormai vede solo storie di effetti speciali e credo che invece sia affamata di storie vere”.  Un aneddoto curioso sul suo personaggio?  B.O.: “Da quando interpreto Saul mi si avvicinano spesso degli avvocati dicendomi: sono un avvocato anche io e sono esattamente come Saul! Mi lasciano sempre perplesso”.  Infine la domanda che tutti si stanno facendo: oltre alle facce note di Breaking Bad che tornano nei primi due episodi, in Better Call Saul rivedremo altri personaggi e soprattutto Walter White e Jesse Pinkman?  B.O.: “Sì vedrete altre facce note: non vedrete però Jesse e Walter. Almeno nella prima stagione. La seconda stagione è già stata confermata: siamo fortunati. Speriamo di mantenere alto l’interesse del pubblico. Pregate per le persone della tv: Signore veglia su di loro!”. Pubblicato su TvZap.

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