Magazine Pari Opportunità

Bollettino di guerra

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Bollettino di guerra

In Italia la violenza sulle donne raggiunge percentuali spaventose. Ogni tre giorni una donna muore per gli stessi motivi: il compagno (marito, amante, fidanzato) non accetta che lei decida di interrompere una relazione.

La legge contro lo stalking è stata inserita 20 anni di ritardo rispetto agli altri paesi, eppure anche i reati di stalking sono all’ordine del giorno e le denunce da quando è stata inserita la legge ammontano a CINQUEMILA casi ogni anno di cui dal 2002 al 2008, il 10% dei femminicidi sono stati preceduti da atti di stalking.

In Italia sono più di 7 milioni le vittime di stupro. Le statistiche degli stupri, sfatano gli stereotipi dei media, e stimano come gli autori dello stupro sono nella maggior parte dei casi italiani. Sei su dieci, e il 69% sono ad opera di mariti, fidanzati e conoscenti.

Lo studio svela che non esiste l’uomo nero. Solo il 10% degli immigrati sarebbe autore di violenze a sfondo sessuale.

Quindi il problema non sarebbe un fatto di immigrazione ma un problema culturale presente nel nostro Paese. Una cultura che tende ancora a considerare le donne esseri inferiori ed oggetti sessuali, spesso incitata da una rappresentazione svilente della donna da parte dei mezzi di comunicazione e la stessa politica che poi attribuisce le violenze sulle donne agli stranieri alimentando il razzismo.

Crescono gli stupri compiuti da minorenni, questo spiega che nel nostro Paese è un fenomeno culturale legato alla percezione della donna che hanno i minori a causa del modello donna-oggetto promosso dai media, dalla pornografia e la mancanza dell’educazione sessuale tra i programmi scolastici.

Dietro al capro espiatorio dell’immigrato ci sarebbe una tendenza patriarcale a banalizzare lo stupro, a mettere in discussione perfino le percentuali.

Inoltre è molto presente nel nostro Paese colpevolizzare le vittime  e solidarizzare con gli stupratori usando pregiudizi contro vittime e stranieri, in modo che queste non denuncino il fenomeno. Spesso anche da parte del Governo che tende a banalizzare il fenomeno. Infatti solo una donna su 4 ha coraggio di presentare una denuncia per stupro.

L’arretratezza del nostro Paese però ci spinge verso un altro fenomeno: pochissimi autori di stupro finiscono in carcere e altrettanto pochi ricevono il massimo della pena.

Inoltre c’è la crescita delle violenze sessuali all’interno dei Cie. Si tratta di donne clandestine ospitate nei centri di accoglienza che subiscono stupri e umiliazioni di vario tipo da chi gestisce questi centri istituiti dal nostro Governo, da quando sono iniziate le campagne razziste proprio inrelazione all’emergenza stupri che poi  in realtà subiscono queste povere donne da autori italianissimi.

Per seguire la rassegna violenta leggete questo blog.



Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog