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Brueghel e l'eredità di Luigino Bravin

Creato il 18 gennaio 2013 da Zaffira01

 

Brueghel e l'eredità di Luigino Bravin

TITOLO: Brueghel e l'eredità
AUTORE: Luigino Bravin
CASA EDITRICE: Piazza Editore
ANNO DI PUBBLICAZIONE 2012
PAGINE:300

Tutto inizia con la morte inspiegabile di un rispettabile professore di matematica, in una cittadina del nord Italia, durante l'ultimo giorno di carnevale. Apparentemente un infarto, ma quando il medico che esamina il cadavere nota un pizzolo foro, come di una siringa, sul lato del collo, come non pensare ad un omicidio? Ma chi mai avrebbe avuto interesse a uccidere il professore, e perché farlo in un simile modo? Cosa aveva un uomo mite come lui da nascondere?
Sono queste le domande che i figli maggiori del professore, Daniel e Fabio, si pongono, ma le indagjni della polizia non portano a nulla. Decidono così di indagare per conto loro, di mettersi alla ricerca del movente e del mandante dell'omicidio e ovviamente dei suoi esecutori.
Guidati da alcune pagine scritte dal padre poco prima di morire, i due verranno a conoscenza di una connessione tra i furti di alcuni quadri di Brueghel, il celebre pittore fiammingo. Colpi messi a punto con tecniche quasi militari, per una refurtiva di valore tale da non poter essere venduta sul mercato. Ma allora chi ha commissionato questi furti, e perché proprio Brueghel?
Un viaggio alla ricerca di indizi, ma anche pervaso dalla grande umanità dei due fratelli, decisi a vendicare la morte del padre.

Brueghel e l'eredità di Luigino Bravin

Brueghel, Fienagione

-RECENSIONE-

Non è possibile dire molto altro della trama rispetto a quanto già scritto sopra, dal momento che si tratta di un giallo. Un giallo nel quale, però, furti e indizi vanno di pari passo con l'amore per l'arte, e in particolare per i quadri del pittore fiammingo Brueghel, di cui quello che vedete in copertina è l'autoritratto. Ed è proprio la passione, forse insana, forse legittima, sicuramente abbastanza forte da spingere ad azioni tutt'altro che legali, il movente e la caratteristica principale di uno dei personaggi di questo libro.
Ma anche gli altri hanno le loro proprie caratteristiche: del professore, la prima vittima, dalla cui morte inizia il viaggio dei due fratelli, riusciamo a riscostruire i tratti principali del carattere attraverso le testimoniante che egli ha lasciato dietro di sè, nonché grazie a quanto ci riferiscono i membri della sua famiglia; di Daniel e di Fabio intuiamo la personalità dai loro pensieri, dalle loro parole, dalle loro azioni. Perfino dei "cattivi", gli autori materiali dei furti, "il Russo" e il suo complice, è possibile ricostruire un profilo psicologico abbastanza dettagliato, così come accade anche per il commissario Herent, che - forse suo malgrado- si troverà coinvolto nella storia molto più di quanto ci si potrebbe aspettare dal suo ruolo, rendendosi disponibile a collaborare, alla fine, con i due fratelli.

Se quindi non si pone il problema di avere a che fare con personaggi- sogliloe, piatti e del tutto privi di spessore, è anche vero che alcuni loro tratti ci vengono descritti direttamente dall'autore, quando magari il lettore avrebbe avuto piacere nel dedurli autonomamente dalla storia.
Vi è, insomma, un problema, anche se non troppo grave, di infodump: Bravin interviene, a volte, direttamente nella narrazione con delle digressioni, per spiegare, raccontare, illustrare al lettore alcuni fatti precedenti a quelli narrati o relativi a elementi "extra-storia". Il che, in effetti, ad un lettore , specialmente se giovane, potrebbe dare fastidio, ma considerando l'età dell'autore, nato nel 1952, e quindi "educato" ad un altra "visione", per così dire, dello stile di un libro, dire che si può anche chiudere un occhio.

Brueghel e l'eredità di Luigino Bravin

Brueghel, Paesaggio invernale con pattinatori e trappola per uccelli

Altra cosa che ho trovato un tantino disturbante, è che ogni volta che gli autori dei furti vengono presentati - in quanto il lettore è fin da subito al corrente delle loro mosse e dei loro piani -, l'autore tenta di "mascherarli", li descrive nei loro eventuali travestimenti, come se volesse dare l'impressione che si tratti di qualcun altro pi poi rivelarne la vera identità. Il che può andar bene per le prime due, tre volte, ma dopodiché diventa scontato e un tantino snervante.

Se non ricordo male, poi, vi sono anche alcuni errori di stampa, ma avendo letto il libro a cavallo tra un giorno e l'altro, vale a dire di notte, potrei anche ricordare male a questo proposito.

Infine, concludo dicendo che nel complesso il libro è interessante e appassionante
- anche se, a dire la verità, per quanto la storia mi avesse catturata e leggessi senza nemmeno alzare lo sguardo dalle pagine, mi sembrava che non finisse mai.
Lo stile è scorrevole, la trama ben architettata, le descrizioni dei furti sono appassionanti, non c'è magari un colpo di scena eclatante e indimenticabile ma, si sa, la perfezione non esiste.
Direi che è ottimo per gli appassionati di libri gialli e di arte.


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