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CALCIO - Europa League: Lazio con un piede fuori dal torneo.

Creato il 16 settembre 2011 da Andreakur
Pareggiando, anzi rischiando di perdere in casa con la squadra più debole del girone, la Lazio sempre più targata Eddy Reya ha compromesso buona parte delle possibilità di accedere alla fase successiva della Europa League. Analizzando la partita a freddo, i biancocelesti hanno avuto, specie nel primo tempo, parecchie occasioni per arrotondare il punteggio ma tutte o quasi sono capitate sul piede delle persone sbagliate. Reya ha messo in campo più o meno la seconda squadra, con risultati accettabili soltanto per un tempo. Con giocatori di media-bassa fascia quali Gonzales (che non giocava una partita con la Lazio da mesi), Diakitè (che l'ha messa sul fisico con il l'ariete colored avversario), Zauri (che ha provocato il rigore lasciando la squadra in dieci) e Lulic (ancora assai timido e immaturo) non si può pensare di stravincere in campo internazionale. Se in più ci mettiamo la lentezza del centrocampo con Matuzalem (sempre troppo nervoso quando si è sotto) e Ledesma in costante ritardo rispetto agli avversari, tralasciando i riflessi lenti di Marchetti sul pareggio rumeno, ci si rende conto della mediocrità (in termini di qualità, non di palle gol) del gioco laziale. Che aveva un solo schema: palla allo stratosferico (rispetto ai compagni) Cissè e speriamo che faccia qualcosa, gol o assist. In realtà questa gara andava curata con più attenzione, magari mettendo Hernanes non a 10 minuti dalla fine, quando solo Maradona può incidere su una partita, ma ad inizio ripresa, quando la squadra era in debito di ossigeno (magari pure Brocchi) e invece di chiudere la contesa, si è vista sotto 1-2 e con l'uomo in meno. Ok, la reazione, l'orgoglio ci sono stati, la Lazio non ha perso e poteva farlo, ma resta il fatto che i tre punti erano fondamentali per due motivi: primo, per andare a Lisbona contro lo Sporting giocando anche per il pari (e su questo Reya è formidabile) e adesso invece può non bastare; due, perchè battendo i rumeni, già si quasi estrometteva una squadra, invece col punto in cascina i balcanici possono diventare addirittura antagonisti della Lazio stessa. E c'è lo Zurigo di mezzo. Insomma, se Reya voleva complicare le cose, ci è riuscito in pieno. Il turn-over è un lusso per chi, come la Lazio, non ha rincalzi all'altezza. In Europa si va per restarci, non per villeggiatura.

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