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CALCIO: parte la Serie A, tutti dietro il Milan.

Creato il 06 settembre 2011 da Andreakur
Dopo la pantomima del "gioco e non gioco" indetta dai giocatori italiani, ecco che la droga calcio ricompare all'orizzonte, pronta ad annebbiare la vista e il cervello dei tifosi più beceri della Penisola. Si parte venerdì con l'anticipo Milan-Lazio e di fatto, a sentire gli esperti del settore, è proprio la compagine rossonera ad essere ancor oggi la grande favorita per la vittoria finale. Ibra, Cassano, Pato, Robinho, Abbiati, Thiago Silva, un Nesta d'annata ma buono come il vino più vecchio, Seedorf, e così dicendo: una rosa quella rossonera veramente forte, forse col tallone d'achille nei rincalzi di difesa (Yepes, Bonera, Antonini non sembrano all'altezza) ma dura da superare. Molto dipenderà dalle nergie che gli uomini di Allegri riserveranno per la Champions League, altro obiettivo, se non il primo della lista, da centrare subito. Dietro, le solite. L'Inter di Moratti, che ha comprato goffamente Forlan sapendo o non sapendo che non può schierarlo in Champions (l'uruguagio ha fatto l'Europa League), riserverà l'attaccante per il campionato. Pazzini è una garanzia, Zarate il jolly da schierare nei momenti di poca luce, Snejider il fantasista per antonomasia; l'incognita è Milito, ma Gasperini lo conosce bene e se lo è tenuto stretto. La Juventus è tutta da scoprire perchè, stadio di proprietà a parte, ha allenatore nuovo e sette undicesimi di formazione altrettanto nuovi; conterà l'amalgama, duro lavoro per l'ex capitano Conte, che ha già salutato il neo acquisto Ziegler (fascia sinistra scoperta con De Ceglie che parte in pole) mentre Amauri ha rifiutato il trasferimento in Turchia, restando a Torino tra i mugugni suoi e della società. Il Napoli ha la Champions ma rientrare tra le prime due è arduo. Mazzarri ha lasciato intatta l'ossatura della squadra, con gli acquisti dei preziosi centrali di centrocampo Dzemaili e Inler. Sembra sempre un po' debole dietro, specie per una difesa a tre, ma a Napoli sperano in un altro miracolo di San Gennaro. Delle squadre di seconda fascia, Udinese, Lazio e Fiorentina sembrano quelle più propense a mordere i denti. L'Udinese è partita forte con la preparazione atletica ma ha perso nel preliminare di Champions con il peggior Arsenal degli ultimi dieci anni, zeppo di infortunati e squalificati e in cerca di una nuova identità: avrà l'Europa League, un girone difficile, ma nulla è impossibile. La Lazio è proprio quella voluta dal tecnico Reja: via Zarate, Muslera e Floccari, ecco Cissè, Marchetti e Klose. La prima cosa che ha detto Floccari presentandosi alla nuova squadra (il Parma) è stato: "Finalmente farò il centroavanti, quello che ho sempre fatto...". La speranza è che il calcio stantio di Reja, dove palla lunga e pedalare è una ottima filosofia per il veloce Cissè, dia qualche frutto in più della passata stagione, dove il quinto posto è parso poco rispetto alle prospettive di metà campionato. La Fiorentina ha rinnovato il rapporto con Mihajlovic e la squadra sembra seguirlo: importante l'acquisto di Cassani sulla fascia mentre si aspetta lo Jovetic dei tempi migliori (e un Gilardino più vigile sotto porta). Quanto a Montolivo, non si capisce se è un separato in casa o un semplice dipendente aziendale: lo scopriremo solo vivendo. Un gradino sotto, la Roma, se non altro per il blasone. Totti che litiga col nuovo messia del calcio, Luis Enrique, non è un bello spot pubblicitario (ma quando mai quelli di Totti sono belli?) per un ambiente salvato dal fallimento per un soffio e che non vuol capire di quanto troppo prenda il capitano rispetto alle capacità della nuova società italo-banco-americana. Il progetto tecnico per il momento è fallito, il campionato dirà se il mister spagnolo mangerà o meno il panettone. Dal plotone delle altre squadre, c'è sempre il "pazzo" Palermo, affidato all'allenatore della Primavera che pare avere le idee chiare, almeno a sentire Zamparini. Che ha esonerato subito Pioli, quindi non ha molte idee chiare (il presidete, ovviamente). Il Genoa, altra grossa incognita del torneo. Il Chievo è la solita bella squadra, giovane e pimpante, con Di Carlo che è tornato all'ovile. Tra le squadre della parte destra del tabellone, il Cesena pare sulla carta quella che si è rinforzata di più, con Mutu e Eder in attacco, la conferma di Parolo e un tecnico giovane e bravo come Giampaolo. Per il Novara invece la montagna da scalare è quasi come l'Himalaya.

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