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CALVINO PROTAGONISTA DELLA LETTURA COLLETTIVA CON Startfromscratch-Evento

Da Simoeffe

"I romanzi lunghi scritti oggi forse sono un controsenso: la dimensione del tempo è andata in frantumi, non possiamo vivere o pensare se non spezzoni di tempo che s'allontanano ognuno lungo una sua traiettoria e subito spariscono".

Più che un blog, uno scioglilingua.

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Infatti è solo riconoscendo questa tendenza in atto che la letteratura "può sopravvivere al passaggio del millennio: se saprà assumersi, cioè, la responsabilità di un ruolo di mediatrice tra discipline, in un'età caratterizzata dalla crescente frammentazione dei saperi e in cui l'importanza della letteratura come fonte e metodo di conoscenza sembra invece diminuire. "

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"Solo se poeti e scrittori proporrano imprese che nessun altro osa immaginare la letteratura continuerà ad avere una funzione. Da quando la scienza diffida delle spiegazioni generali e delle soluzioni che non siano settoriali e specialistiche, la grande sfida per la letteratura è il saper tessere insieme i diversi saperi e i diversi codici in una visione plurima, sfaccettata del mondo". (Italo Calvino, Lezioni Americane, ora inSaggi, vol. I, Milano, Mondadori, "I Meridiani", 1995, p. 723.)

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Calvino vede l'iper-romanzo come un genere che si porta dietro una lunga tradizione, in quanto risale al romanzo-enciclopedia nato all'inizio dell'età moderna con Rabelais e Cervantes (Calvino in Saggi, vol. I, Milano, Mondadori, "I Meridiani", 1995,vol. II, p 1851): "agli inizi dell'età moderna s'assiste alla nascita d'un genere letterario, il romanzo, che porta in sé dalle origini una vocazione enciclopedica".

Se una notte d'inverno un viaggiatore, dunque, è basato su strutture combinatorie in cui una quantità finita di elementi discreti, i dieci incipit di romanzo scritti ciascuno in uno stile diverso, si presenta come enciclopedia dei diversi generi letterari. L'elemento centrale dell'iper-romanzo è, come riassume Calvino, "il principio di campionatura della molteplicità potenziale del narrabile". ( I. Calvino,Saggi cit., vol. I, p. 730)

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Un ipertesto, invece, si basa su una organizzazione del testo di tipo reticolare, ed è costituito da un insieme di unità informative (i nodi) e da un insieme di collegamenti (detti, nel gergo tecnico, link) che da un blocco permettono di passare ad un altro, o a più blocchi. Il lettore (o forse è meglio dire l'iper-lettore) non rimane vincolato dalla sequenza lineare di un documento, ma può muoversi da una unità testuale ad un'altra costruendosi ogni volta il proprio percorso di lettura.(M. Calvo, F. Ciotti, G. Roncaglia, M. A. Zela,Internet 96, Roma-Bari, Laterza, 1996, pp. 149-150.)

Il lettore di un ipertesto diventa dunque un navigatore - esploratore di rete, secondo una metafora che sembra presa in prestito proprio da Calvino, nelle cui opere combinatorie il personaggio diventa un viaggiatore testuale, come in Se una notte d'inverno un viaggiatore vi è uno scambio interdisciplinare; Calvino si rivolge alla scienza dell'informazione in cerca di un modello testuale, la nuova tecnologia della rete globale (il World Wide Web) adopera termini che rimandano ad opere letterarie, da Joyce a Borges e, appunto, Calvino. (George P. Landow,Hypertext 2.0 cit. e Ilana Snyder,Hypertext: The electronic Labyrinth. Interpretations, Melbourne, Melbourne UP, 1996).

In sostanza il libro convenzionale in forma cartacea dà l'impressione di essere un'opera chiusa, organica ed autonoma, mentre il romanzo-enciclopedia del Novecento, da Joyce all'iper-romanzo di Perec e di Calvino, indebolisce l'idea dell'opera letteraria separata ed autonoma, in quanto il testo si presenta volutamente come costruzione intertestuale, opera che rende esplicita la sua relazione con altri testi che lo precedono e che lo attraversano, sia in forma di cenni espliciti e citazioni, sia in forma di parodia o di riscrittura. Così, l'iper romanzo calviniano in questione Se una notte d'inverno un viaggiatore è un'opera collettiva di molteplici autori fittizi, che anticipa la rete informatica, dove si incrociano molti autori.
Un testo dunque non esiste separatamente da un contesto di altri libri che lo condizionano, come fa presente Calvino in un interessantissimo intervento,Il libro, i libri, scritto in occasione della Fiera del libro di Buenos Aires: "come il computer non ha senso senza i programmi, senza il suo software, così anche il libro che pretenda d'essere considerato "il Libro" non ha senso senza il contesto di molti, molti altri libri intorno a lui".(I. Calvino,Saggi cit., vol. II, p. 1850.)

Il doppio ruolo dell'autore-lettore è la tematica centrale di Se una notte , il cui capitolo chiave è l'ottavo:Il diario di Silas Flannery. Flannery si autodefinisce autore "facilmente falsificabile" e si identifica con il copista di manoscritti, che "viveva contemporaneamente in due dimensioni temporali, quella della lettura e quella della scrittura",(I. Calvino,Romanzi e Racconti, vol. II a cura di Mario Barenghi e Bruno Falcetto, Milano, Mondadori, "I Meridiani", 1992) una figura quindi precorritrice del lettore-autore ipertestuale. Questo capitolo è un catalogo di osservazioni, domande e congetture sul ruolo dello scrittore. Un'osservazione cruciale dello scrittore Flannery, portavoce di Calvino, riguarda il concetto dell'autore univoco:

"Come scriverei bene se non ci fossi! [...] Potrò mai dire: "oggi scrive", così come "oggi piove", "oggi fa vento" ? Solo quando mi verrà naturale d'usare il verbo scrivere all'impersonale potrò sperare che attraverso di me s'esprima qualcosa di meno limitato che l'individualità d'un singolo"

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La domanda è posta in termini che si riallaccia alla analogia con l'informatica: Silas Flannery vorrebbe essere come l'io impersonale del computer, che cattura la potenzialità del narrabile e del conoscibile senza ordinarlo in strutture e gerarchie, perché lo scopo della sua attività di scrittore è, come egli stesso dichiara, "di catturare nel libro il mondo illeggibile, senza centro, senza io".

Il diario dell'autore viene completato dal catalogo delle osservazioni dei dieci lettori dei dieci romanzi di cui è composto il libro, e che si incontrano nell'ultimo capitolo in una biblioteca. Uno di loro modifica l'idea della soggettività della lettura mantenuta dagli altri interlocutori, aggiungendo che "ogni nuovo libro che leggo entra a far parte di quel libro complessivo e unitario che è la somma delle mie letture". Il soggetto che legge è quindi allo stesso tempo una biblioteca combinatoria, un io frammentario che assomiglia a una rete ipertestuale, come osserva lo stesso Calvino alla fine delleLezioni Americane in una conclusione che sembra un omaggio a Roland Barthes:

"Chi è ciascuno di noi se non una combinatoria d'esperienze, d'informazioni, di letture, d'immaginazioni? Ogni vita è un'enciclopedia, una biblioteca, un inventario d'oggetti, un campionario di stili, dove tutto può essere continuamente rimescolato e riordinato in tutti i modi possibili".

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La tecnologia dell'ipertesto offre la possibilità di rendere attuale il potenziale insito in un iper-romanzo e non dimentichiamo che anche Il Decamerone è in fondo un iper-romanzo che si presta benissimo a essere trasformato in vero e proprio ipertesto...e buona lettura !!


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