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Creato il 22 agosto 2011 da Marinobuzzi

Il paradosso del paese è nella figura di Scipoliti. Un uomo che da un partito decisamente antiberlusconiano come l’Italia dei valori è diventato elemento chiave per la sopravvivenza di questo governo. Mentre Bossi cerca di tenere alto il morale dei leghisti offendendo chiunque gli capiti a tiro, dentro o fuori la maggioranza, e impugnando spadoni per dire che quelli della lega continuano ad avercelo duro (non c’è viagra che tenga) e il Presidente Napolitano va al meeting di CL a dire che il governo ha nascosto la verità sulla crisi (ma i ciellini non erano favorevoli al governo Berlusconi?), Scipoliti si fa fotografare con l’amico Gaetano Saya e si dice favorevole al suo progetto.
Gaetano Saya, leader del MSI è il capo degli ultranazionalisti italiani, ha formato nel 2009 il PNI (partito nazionalista italiano). Ex massone ideatore della guardia nazionale e delle ronde nere. Saya, utilizzando facebook e altri media, ha lanciato la campagna d’adesione alle ronde dando indicazioni di stile: camicie bianche, cravatta e cintura nere. I’emblema è il sole nero, simbolo
del misticismo hitleriano. Oltre alle indicazioni sull’ultima moda in tema di vestiario neofascista Saya ha messo nero su bianco le finalità del suo partito: via gli extracomunitari dall’Italia, via gli omosessuali dalle istituzioni, l’uscita dell’Italia dall’Europa (una vera volpe), i cittadini italiani sono solo quelli di “sangue italiano” e amenità di questo genere. Ora, a prescindere dal fatto che qualcuno dovrebbe spiegare a Saya che non esiste un esame del sangue che dica chi è o chi non è italiano, la cosa che mi chiedo è: “è possibile che il governo italiano debba contare sui voti di Scipoliti? Un uomo di stato che appoggia la follia di Saya?”.
Potremmo chiederci cosa ci fa ancora a piede libero uno come Saya, non dico la galera ma almeno un TSO potrebbero ipotizzarlo, ma il vero problema, al di là dell’indignazione che susciterà un progetto come quello di Saya, è che la politica e alcuni politici hanno davvero raggiunto i livelli di guardia. Se uno come Scipoliti può continuare a far parte del mondo politico e dell’attuale governo o di gruppi parlamentari ad esso connesso, allora significa che la politica è morta davvero.
Se questo è il governo, se questi sono gli uomini, se queste sono le opposizioni a cui dobbiamo fare capo allora questo paese è davvero un paese allo sbando senza più punti di riferimento.
Le “idee” di Saya sono pericolosamente affini a quelle di un uomo che è salito, purtroppo, alle cronache per l’efferatezza dei suoi crimini.
Si chiama Anders Breivik e ha ucciso 77 persone.
Forse è il caso di cominciare a riflettere.
Marino Buzzi


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