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Captain America – Il Primo Imbroglione

Creato il 27 luglio 2011 da Marco4pres

Captain America – Il Primo Imbroglione

Inaspettatamente, Captain America (sì, lo chiamano così anche nella versione italiana del film), non è il mega manifesto pro-America che mi aspettavo, ma una semplice vetrina tridimensionale per il pupazzo idiota vestito di blu, bianco e rosso degli Ultimates, versione della quale non riprendere solo l’aspetto ma anche la taratura mentale.

Io ricordavo che Capitan America fosse l’incarnazione della giustizia e della libertà, invece lo Steve Rogers del film si presenta sùbito come un disonesto che passa il tempo a falsificare le proprie generalità per tentare di entrare nell’esercito. Bell’esempio di tenacia.

Quando poi il professor Abraham Erskine gli fa presente che in guerra la gente muore, il mingherlino gli risponde che non vuole uccidere nessuno, “solo che non sopporta i prepotenti”. Al di là dell’idea riduttiva del nazismo -che suggerisce l’ignoranza e la superficialità del soggetto- che cazzo di bisogno c’è di attraversare l’oceano quando abiti negli Stati Uniti, la nazione prepotente per antonomasia, dove tra l’altro ti picchiano a ogni pie’ sospinto?

La notte prima dell’iniezione il professore rivela alla mezzasega tutti i dettagli sul siero (no, dico, bel preavviso), spiegandogli che oltre alla prestanza fisica, amplifica anche l’indole del soggetto:

Buono diventa migliore, malvagio diventa peggiore.

Captain America – Il Primo Imbroglione

Chi o cosa cazzo c'avrà da vendicare Chris Evans, ché ha fatto più morti lui del Terzo Reich?

e quindi si fa promettere di non cambiare mai. Peccato non abbia anche spiegato al cerebroleso che “mai” significa “ma proprio mai, nemmanco se schioppo bersagliato da una spia nazista”, perché non appena il prof esala l’ultimo respiro (davvero credevate che l’ideatore del sierodelsupersoldato sopravvivesse? Quanti Capitan America ci sono in giro? Per ciascun universo, intendo), il buon vecchio Steve -cioè quello nuovo- cambia nome, si maschera e se ne va in giro a fare il buffone per raccattare soldi per i proiettili.

Quando finalmente scende in campo, poi, comincia la mattanza. La Sentinella della Libertà se ne va in giro col suo bello e invulnerabile scudo a far fuori la gente: pistolettate, bombe, pugnalate volanti alle spalle, supercazzotti, scudàte. Bello sforzo, considerando che i soldati dell’HYDRA -dei carri armati su due gambe con armi che disintegrano le persone- vengono facilmente sopraffatti da un branco di schiavi in canottiera mezzi morti e armati di vetri rotti. A che cazzo gli serve lo scudo? Eppure, quando lo perde (dramma!), il biondo non è nemmeno più capace di pisciare in piedi.

Ma non è tutto.

Quando Bucky muore (come se non fosse mai morto nei fumetti, dài), il nostro Uomo Virtuoso cosa fa? Va ad ubriacarsi come tutti i paladini del Paese dei Balocchi, e visto che le sue azioni sono dettate dal siero che gli ha pompato anche carattere e temperamento, capiamo finalmente che la sua era una farsa che aveva ingannato tutti.

Lasciamo stare infine che quando si risveglia nel presente accetti la cosa con una leggerezza sconcertante, giusto per dare l’ennesima riprova della sua totale assenza di personalità.

Vi lascio con una domanda: perché uno sportivo che si dopa è un imbroglione e invece Captain America è un eroe?

-m4p-

PS

Questo articolo contiene riferimenti espliciti alla trama del film.



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