I dati dell’Osservatorio permanente delle morti in carcere parlano, negli ultimi cinque anni, di 19 detenuti che si sono uccisi durante le festività natalizie, frequenza doppia rispetto al resto dell’anno. Nel 2014, fino a 27 dicembre, sono 43 i detenuti che si sono suicidati. Fra Natale e Santo Stefano due i detenuti che si sono tolti la vita. A darne notizia è l’Osservatorio permanete sulle morti in carcere, di cui fanno parte Radicali Italiani, Il Detenuto Ignoto, Antigone, A Buon Diritto e le redazione di Radiocarcere e Ristretti Orizzonti.
(huffingtonpost.it)
I suicidi tra Natale e Santo Stefano di due detenuti. Il giorno di Natale, alle 7 di mattina un detenuto di 31 anni, si è impiccato con una corda nel carcere di Trani (Bat). Stava scontando una condanna per detenzione di sostanze stupefacenti, pena che sarebbe terminata a febbraio prossimo. Nella notte tra il 25 e il 26 dicembre, invece, un altro recluso, italiano, 44 anni, si è suicidato nel carcere Pagliarelli di Palermo impiccandosi con un lenzuolo. Era appellante dopo una condanna in primo grado.
La solitudine per la lontananza dalle famiglie e le altre cause. I motivi secondo l’Ossservatorio “vanno ricercati nell’accentuato senso di solitudine per la lontananza dalle famiglie, nella assenza di proposte “trattamentali” (con la sospensione dei corsi scolastici e delle attività lavorative) e nella riduzione, causa ferie, di un personale già sotto-organico durante il resto dell’anno (gli agenti di Polizia penitenziaria salvano la vita a centinaia di detenuti ogni anno, spesso togliendo loro letteralmente la corda dal collo)”.
Dall’inizio anno secondo le associazioni salgono a 43 i detenuti che si sono tolti la vita: avevano un’età media di 40 anni, 37 gli italiani e 6 gli stranieri, 2 le donne. 37 detenuti si sono impiccati, 5 si sono asfissiati con il gas del fornelletto da camping in uso nelle celle, 1 si è dissanguato tagliandosi la carotide con una lametta da barba. Le carceri nelle quali si sono registrate più vittime sono Napoli Poggioreale (4) e Padova Casa di Reclusione (3). Dal 2000 al 2014, inoltre, sono 844 i suicidi di detenuti in carcere, mentre il totale delle morti in cella è di 2368.
La Presentazione del dossier “Morire di carcere”: Suicidi, assistenza sanitaria disastrata, morti per cause non chiare, overdose. Il dossier “Morire di carcere” rappresenta un contributo importante per far conoscere all’opinione pubblica le reali condizioni del carcere, a cominciare dallo stato di difficoltà e, a volte, di abbandono in cui si trova la sanità penitenziaria. La parte principale del dossier è costituita dalle storie dei detenuti morti nelle carceri italiane, per suicidio, per malattia, per overdose, per “cause non accertate”. Per altrettante persone, morte in carcere, non c’è stato modo di sapere nulla nonostante la rassegna stampa (che ha fatto da base per l’indagine) contenesse notizie tratte da tutti i principali quotidiani nazionali e da molti giornali locali: la conclusione più logica è che, ogni due detenuti che muoiono, uno passa “inosservato”. Una seconda sezione del dossier raccoglie notizie e riflessioni tratte dai giornali carcerari: testimonianze di detenuti che conoscevano le persone morte, a volte degli stessi compagni di cella.
Per ulteriori dettagli sullo studio, consultare il sito ristretti.it
Il grafico dei suicidi e dei decessi dei detenuti tra il 2000 ed il 2013 (ristretti.it)