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Casinò: dall’immaginario di Scorsese alla realtà italiana ed europea

Creato il 26 marzo 2013 da Valentina Orsini @Valent1naOrs1n1

Casinò: dall’immaginario di Scorsese alla realtà italiana ed europea
Sam Rothstein detto Asso (Robert De Niro), Ginger McKenna (Sharon Stone) e Nicky Santoro (Joe Pesci), sono questi i tre protagonisti di “Casinò”, film capolavoro di Martin Scorsese, che nel 1995 si ispirò al Casinò: Love and Honor in Las Vegas di Nicholas Pileggi, romanziere con il quale aveva già collaborato. Proprio da un suo testo era stato infatti tratto il plotdi una precedente pellicola del regista newyorkese, “Quei bravi Ragazzi” (1990), che insieme a “Casinò” e a “Main Street” (1973) forma la cosiddetta mafia trilogy del regista. Un film che addirittura Scorsese non voleva girare, preso da altri progetti, e che si rivelò  un successo clamoroso; per Sharon Stone, che ottenne la candidatura come migliore attrice sia agli Oscar che ai Golden Globe, vincendo in quest’ultima occasione, e per lo stesso Scorsese, candidato come migliore regista. All’italiano Dante Ferretti andò invece il Nastro d’Argento per la scenografia.
Rispetto al libro, il film è tuttavia più orientato verso la descrizione del mondo criminale che, almeno in quegli anni in cui si ambienta la pellicola, non raramente si nascondeva dietro il gioco d’azzardo. Poco spazio è quindi dato all’amore e all’onore ai quali Nicholas Pileggi faceva cenno nelle sue pagine, mentre a fare la parte del leone sono l’egoismo e l’arrivismo dei tre protagonisti che, benché stretti tra loro da forti legami amorosi e amicali, mettono in atto tutti una serie di intrighi per prendere il sopravvento l’uno sull’altro: Ginger, donna spietata e manipolatrice, per arricchirsi alle spalle del marito Asso; quest’ultimo per non essere scavalcato dall’amico Nichy, che lo affianca nella gestione del casinò Tangers, di proprietà della famiglia mafiosa dei Gaggi. Scontri che alla fine del film porteranno la sconfitta di tutti, e la vittoria di nessuno.Casinò: dall’immaginario di Scorsese alla realtà italiana ed europea
Dopo quasi un ventennio dalla sua uscita nelle sale di tutto il mondo, il film di Scorsese continua ad essere di grande attualità, non solo perché è molto amato dagli appassionati cinefili, ma specialmente per la diffusione che il gioco d’azzardo, con i suoi casinò online e terrestri, sta sempre più ottenendo in Italia, così in Europa, negli Stati Uniti e in Asia. Sempre più, difatti, secondo le stime mostrate dalle statistiche, sono i milioni di dollari investiti in questo tipo di attività. Che dire, difatti, dei 50 milioni di euro spesi in Francia per trasformare Marsiglia nella nuova Montecarlo? Non minori investimenti sono stati approvati in Spagna per l’Eurovegas di Madrid, o nella russa Vladivistock, città che sarà praticamente interamente dedicata ai casinò e al poker.
Anche in Italia le proposte non sono mancate, di recente il Comune di Taormina era in pressing per un casinò, e ancora prima ci avevano provato Trieste e San Pellegrino Terme. Idee che in effetti vanno considerate senza ironia, considerate le difficoltà economiche in cui versa l’Italia e quanto i casinò siano poli d’attrazione per il turismo, anche se c’è da dire che in Italia, questo tipo di iniziative non hanno mai dato grandi riscontri positivi. Dei quattro casinò attivi sul territorio italiano, difatti, quello di Venezia, per problemi finanziari, e in fase di privatizzazione, quello di Sanremo è stato mantenuto dal comune con grandi difficoltà, e un piano di rilancio promosso costato 7 milioni di euro. Insomma, i risultati non sono incoraggianti in questo senso.Scritto da Antonio Geremicca

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