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Castagnole morbide alla ricotta

Da Sacapoche

Non so se mi potete capire. Ci sono riuscita.. per la prima volta, da quando, signorina, sono andata via di casa, ogni anno, puntualmente, provavo e riprovavo, mi documentavo, chiedevo alle esperte della tradizione, compravo libri e riviste.. e ogni anno puntualmente fallivo.
Questa volta ce l’ho fatta, ho trovato la ricetta giusta e mi è riuscita! Se siete tipi a cui riesce tutto buona-la-prima o tipi che si arrendono al primo fallimento non potete capire la soddisfazione!

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Le castagnole di carnevale, quelle classiche palline fritte, soffici e dolci. Non le zeppole alla crema che vanno tanto negli ultimi anni ma proprio quelle classicissime.
Ricordo quando, da bambina, le facevamo con la mamma e la nonna. Erano decisamente diverse allora. Tutte le donne di casa alle prese con “la dose”, una polverina magica (lievito) che usavamo solo in questa occasione, l’anice che, pur non piacendomi, per me impersona l’odore del carnevale e poi questa pastella appiccicosa che, tuffata nell’olio a cucchiaiate, generava dei piccoli mostri con mille zampette croccanti. Era bello stare insieme. Io e mia sorella eravamo impegnate ad impedire che le castagnole tolte dal fuoco arrivassero al piatto di portata dove sarebbero state spolverate di zucchero a velo.

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Questa ricetta è diversa, dal pentolino escono palline perfettamente tonde, una meraviglia.

Ingredienti
150 gr ricotta vaccina
50 gr burro
2 uova
200 gr farina
150 gr zucchero
1 bustina di lievito
1 pizzico di sale
aroma (scorza di limone o altro)

olio per friggere
alchermes o rum per la bagna
zucchero semolato

In una ciotola sbatti le uova con lo zucchero e un pizzico di sale, non occorre montarle.
In un’altra ciotola lavora la ricotta con una forchetta e amalgama insieme al burro fuso.

Aggiungi le uova sbattute, la farina, il lievito e l’aroma che hai scelto.
Nota: la ricetta che ho usato prevedeva la scorza di limone ma io ho usato una fialetta di aroma al rum.

Mescola fino ad ottenere un impasto omogeneo.

Scalda l’olio in un pentolino, deve essere sufficientemente profondo da permettere alle castagnole di galleggiare.

Ungi le mani, preleva un poco di impasto e forma tante palline, del diametro di circa 2 cm.
Nota: io le ho formate tutte prima di scaldare l’olio e le ho lasciate su un foglio di carta forno, per velocizzare le operazioni durante la frittura.

Friggi le castagnole poche per volta in modo da non abbassare troppo la temperatura dell’olio (e per non perderne di vista la cottura!).

Scola le castagnole fritte sulla carta assorbente, lasciale raffreddare. Puoi spolverizzarle solo di zucchero a velo per avere castagnole croccanti oppure puoi passarle in una bagna (di alchermes o rum, diluito con un po’ d’acqua) e infine nello zucchero semolato per ottenere un dolcetto morbido e gustoso.

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Cosa ho capito: che il fritto deve essere curato come un bimbo, con tanta attenzione e amore. Per cuocerle nel miglior modo possibile (per me) ho usato un pentolino piccolo, cuocendone 6-8 per volta, girandole continuamente con un cucchiaio e irrorando con l’olio la superficie non immersa, come fanno i cuochi in tv. Direi che ha funzionato.

La ricetta che ho usato dice che queste castagnole possono anche essere cotte in forno (a 180°C per 15 minuti). Ho provato e per quanto l’impasto risulti comunque gradevole non sono più castagnole. Si sono logicamente appiattite e quindi le ho riciclate come peschine (classiche romagnole), scavando un incavo nel lato piatto, imbevendole di alchermes, riempiendole di crema pasticcera e passandole infine nello zucchero.

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