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Champions League: Totti e il cucchiaio, la Roma fa 1-1

Creato il 01 ottobre 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Il grande menù del martedì sera di Champions League ha offerto quest’oggi delle partite spettacolari. Gli occhi di tutta l’Italia, però, si sono concentrati su una in particolare: Manchester City-Roma. Valida per il girone E del turno di qualificazioni per la conquista della coppa europea più ambita, questa partita non solo affascina perché contrappone due squadre forti ed ambiziose, ma anche perché vediamo sfidarsi due mondi completamente diversi: da una parte la storia passionale e centenaria di un Club, quello della Roma, che ha sempre saputo dire il fatto suo in Europa come in Italia; dall’altra la recentissima – relativamente parlando – impennata di una società, quella del City, che, negli ultimi 4 anni, ha saputo risalire la china fino ai vertici del calcio internazionale ed inglese, grazie ai poderosi investimenti finanziari dello sceicco Mansur bin Zayd Al Nahyan.

Questa, tuttavia, è la storia che tutti conoscono. Veniamo, dunque, ora a ciò che non tutti sanno: cioè che la Roma ha conquistato un preziosissimo punto all’Etihad Stadium, con il pareggio fermo sul risultato di 1-1. È stata questa una conquista in rimonta, prova di un grande coraggio, equilibrio e maturità.

Procediamo con ordine. La Roma arriva all’Etihad con una brutta notizia: Morgan De Sanctis non potrà giocare, causa problema alla coscia destra. Al suo posto partirà titolare Łukasz Skorupski, al suo esordio stagionale. Garcia si affida al 4-3-3 tanto usufruito in campionato, con unica variante Keita a comandare il centrocampo al posto dell’indisponibile De Rossi. Pellegrini, invece, ha a sua la rosa titolare al completo, che schiera con il 4-2-3-1.

Il vantaggio del City è fulmineo. Al 3′ Maicon atterra Agüero in area di rigore. Il contatto c’è e in Europa queste cose non si perdonano, per cui l’arbitro olandese Bjorn Kuipers comanda il penaltly. Dal dischetto va lo stesso attaccante argentino che non sbaglia e quindi il City si porta sull’1-0. Gol, questo, che si poteva evitare e lo stesso protagonista in negativo, Maicon, prova a riscattarsi al 6′ ma, pescato con un grande assist di Totti, stampa il proprio destro sulla traversa. Buona, quindi, la reazione dei giallorossi che cercano subito la via del pareggio, prima con la velocità di Gervinho e poi con i tiri da fuori. Certe partite, però, possono essere decise solo dal genio di un giocatore non comune, quell’eroe immortale che è Francesco Totti. Il capitano della Roma, infatti, corona al 23′ un’azione perfettamente impostata dai suoi compagni e beffa Hart con un delizioso tocco sotto. Non uno qualunque, stiamo parlando proprio del famoso cucchiaio. Nel finale di primo tempo, poi, occasione per parte, prima con il dubbio fallo di mano, giudicato involontario, in area di Manolas al 38′, quindi con la bella azione individuale di Gervinho fermata in calcio d’angolo da Hart.

Nella ripresa, cambiano i fattori ma non il risultato. La partita si gioca più a centrocampo e le occasioni non mancano, sebbene non si originano delle vere e proprie palle-gol. Il match termina, quindi, sull’ 1-1. Risultato, questo, che porta i romani al 2° posto del girone, a quota 4 punti, dietro al Bayern per solo due misure. La Roma ha giocato una partita splendida, completa e intelligente, meritando ampiamente il pareggio e il secondo posto, frutto di un gran lavoro sia del tecnico Garcia, sia di una squadra che sembra davvero molto coesa.

IL PERSONAGGIO – FRANCESCO TOTTI E IL CUCCHIAIO

“A Gi’, quanto è grosso Van der Sar. Pensa se rimane fermo in piedi mentre je faccio er cucchiaio che figura [...] faccio.”

Questa frase ci porta dritti indietro a Italia-Olanda, semifinale degli Europei del 2000 durante i calci di rigore. ” Gi‘ ” è Gigi di Biagio e a parlargli è proprio un giovane Francesco Totti, incaricato di battere uno di quei rigori. Da quel particolare momento, possiamo dire, non solo incomincia a emergere il talento cristallino e la classe fenomenale di uno dei giocatori più forti della storia del calcio italiano, ma inizia anche il tormentone del “cucchiaio”, una moda coniata – o riprodotta, per correttezza nei confronti del grande Antonin Panenka, centrocampista polacco che nel lontano 1976 già realizzò un gesto simile – proprio dal Pupone.

Oggi all’Etihad Stadium abbiamo potuto ammirare di nuovo il “cucchiaio”, non in un rigore, ma comunque nella stessa preparazione, nella tecnica e nella volontà di Totti. Nel 2000, Francesco aveva appena 23 anni, eppure già stava diventando il simbolo e la bandiera della Roma. Oggi, quasi 15 anni dopo, Totti ha 38 anni e, con il “cucchiaio”, diventa il più anziano marcatore in Champions League. La Leggenda, il Pupone, però, non conosce età.


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