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Chavez al posto di Gesù Cristo, negli Usa è guerra sul doodle di Google

Creato il 01 aprile 2013 da Wally26

Fonte:  Il Corriere della Sera

chavez

Nel giorno in cui il mondo cristiano celebra la Santa Pasqua, la versione Usa di Google dedica il proprio doodle ad un leader sindacalista socialista che, per di più, di cognome fa Chavez e richiama subito alla mente tutto quello che di contrario c’è ai valori dei conservatori americani. Il sindacalista in questione non ha nulla a che vedere con Hugo, il leader venezuelano recentemente scomparso. Stiamo infatti parlando  di Cesar Chavez, dirigente sindacale che negli anni Sessanta e Settanta divenne una delle icone delle battaglie per i diritti civili dei latinos. Americano figlio di genitori messicani,  fu tra i fondatori dell’American Labor Movement e uno dei principali esponenti dei movimenti per la tutela dei lavoratori agricoli. Insomma, credenziali più che sufficienti per fargli meritare una menzione speciale sul motore di ricerca con il consueto metodo del doodle, ovvero una versione speciale del logo del motore di ricerca che, nella fattispecie, riportava l’immagine di Chavez all’interno di una delle due O del marchio. Chavez, tra l’altro, è considerato l’inventore dello slogan «Sì, se puede», a cui si è ispirato anche Barack Obama con per il suo  «Yes, we can», utilizzato ai tempi della prima campagna per la Casa Bianca.

I conservatori americani, però, non l’hanno digerita. Non è piaciuto loro che proprio nel giorno di Pasqua la menzione fosse per il sindacalista chicano e non per Gesù Cristo risorto dal sepolcro.  Così in molti hanno postato messaggi critici sui social o nei blog, proponendo addirittura il boicottaggio del motore di ricerca di Mountain View a vantaggio di altre piattaforme. «Oggi cambio per Bing visto che Google ritiene che Gesù sia meno importnate di Cesar Chavez, leader socailista» è uno dei commenti comparsi su Twitter. E ancora: «Complimenti Google, sei riuscito ad alienarti tutti i cristiani d’America: invece di celebrare Cristo, si celebra Cesar Chavez». Anche alcuni giornalisti e commentatori del campo  moderato sono scesi in campo. «I cristiani si sentono oltraggiati dalla scelta di onorare la nascita del leader laburista Cesar Chavez anzichè Gesù Cristo nel giorno di Pasqua», ha sentenziato ad esempio Todd Starnes di Fox News Radio, in una dichiarazione riportata da diverse agenzie di stampa.

La sovrapposizione tra il giornodi  Pasqua e la celebrazione di Chavez è sostanzialmente un problema di  calendario. Il 31 marzo è infatti il giorno di nascita di Cesar Chavez, che  venne alla luce a Yuma, in Arizona, nel 1927. In tre Stati americani – California, Colorado e Texas – la giornata del 31 marzo è considerata una festività di stato e molte attività, scuole, istituzioni pubbliche osservano un giorno di stop. Va poi detto che due anni fa lo stesso Obama aveva proclamato il 31 marzo il  «Cesar Chavez Day» chiedendo che l’intera nazione provvedesse a celebrare con opportune occasioni di ricordo la figura del portavoce dei lavoratori. E forse proprio questa scelta fortemente politica, unita al particolare dello slogan in comune tra il presidente e il sindacalista, rende la figura del leader laburista particolarmente invisa ai conservatori Usa.

E, non ultimo, il presidente di Google, Eric Schimdt, è stato consigliere di Obama in entrambe le campagne elettorali. Il sospetto è insomma che in qualche modo la scelta di onorare Chavez sia stata pilotata dalla Casa Bianca.

In una dichiarazione inviata al quotidiano britannico Guardian, un portavoce del motore di ricerca ha cercato di minimizzare: «Siamo lieti di celebrare le festività ma è difficile scegliere gli eventi da evidenziare sul nostro sito». La versione italiana di Google, per dire, non aveva alcun doodle, nessun richiamo alla Pasqua, neppure un coniglietto (a proposito: ma avete visto come Obama ha conciato il povero Bo?) o un ovetto di cioccolato, men che meno scene bibliche o riferimenti diretti alla Resurrezione. Ma nessuno da noi ne ha fatto un problema, evidentemente ne abbiamo ben altri. Certe polemiche per fortuna sono roba da americani. Yankee doodle!


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