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Che fine ha fatto la marea nera del Golfo del Messico?

Creato il 03 settembre 2010 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Che fine ha fatto la marea nera del Golfo del Messico?A quattro mesi dal disastro ambientale del Golfo del Messico ecco che torna la paura dell’onda nera, al largo della stessa costa è esplosa un’altra piattaforma, ma per fortuna le notizie sono più rassicuranti: nessuna fuoriuscita di petrolio e nessuna vittima, gli operai si sono gettati in mare trovando scampo all’incendio.

Scongiurato  il pericolo di una nuova marea nera.

Che fine ha fatto la marea nera del Golfo del Messico?
Dal Festival di Venezia lo speciale di SkyTG24 dal titolo “Unità di crisi – Allarme clima“, dedicato al disastro ambientale in Louisiana, condotto da Emilio Corelli, direttore del canale all news ne ha parlato con Kerry Kennedy, presidente onorario della Fondazione Robert F. Kennedy impegnata in prima linea sul fronte per la difesa dei diritti umani e l’ecologista Stephen Bradberry co-promotore insieme alla Fondazione RFK della Campagna per le opere civiche del Golfo.

Che fine ha fatto la marea nera del Golfo del Messico?

Cosa stiamo facendo all’ambiente e come ne veniamo colpiti?

Quali pericoli corre il nostro mare?

Come vengono aiutate le famiglie coinvolte in questa tragedia?

 

SkyTG24 prova a dare delle risposte dedicando all’argomento una puntata speciale di “Unità di crisi – Allarme clima”, il format pensato per i temi legati ai cambiamenti climatici e alle emergenze ambientali.

La Louisiana è una regione stremata, stanca e spossata dalla paura, dopo mesi di fuoriuscita del greggio si guarda al futuro con incertezza sia per l’attività economia che per quella turistica.

Che fine ha fatto la marea nera del Golfo del Messico?
Quattro mesi fa il disastro, ma l’emergenza nera non è ancora conclusa, nonostante l’attenzione mediatica si sia abbassata restano in mare le  tonnellate di greggio bruciate o impattate sulle coste.

Difficile ipotizzare le reali conseguenze, mai la nostra storia umana aveva dovuto confrontarsi con un disastro di tale entità. Impossibile dunque fare le previsioni sul danno finale.

La sfida attuale è  quella di riconquistare la fiducia degli abitanti che devono continuare a vivere  e del mondo che deve tornare a credere nei tentativi di soluzioni adottati per frenare le conseguenze.

La moratoria del presidente Obama è un punto fisso sul problema della salute e della tutela del lavoro dei pescatori  e di tutti i settori coinvolti.

Ma resta aperta  la questione umanitaria legata alle conseguenze respiratorie o dell’esposizione alle sostanze chimiche impiegate per la ripulitura della acque o alle tossine emesse nell’aria durante l’incendio, chi può garantire che altre vite non possano essere perse?

Che fine ha fatto la marea nera del Golfo del Messico?
Se torniamo con la memoria alle ultime catastrofi ambientali, guerra compresa ci dobbiamo arrendere all’evidenza che noi umani mettiamo continuamente a rischio il nostro ecosistema. L’attuale  dipendenza dal petrolio straniero e il riscaldamento globale, rappresentano minacce impellenti alla sicurezza nazionale, diventa assolutamente necessario garantire le misure di sicurezza  necessarie al corretto funzionamento di impianti simili affinchè non riavvengano catastrofi di questo tipo.

Trivellare è un’operazione complessa e sempre pericolosa. Non siamo preparati a fronteggiare i danni che coinvolgono la vastità del territorio, la numerosità degli organismi viventi e/o la gravità degli effetti sugli individui interessati.  Se nell’immediato  non si promuovono fonti di energia alternative  bisogna almeno investire nella ricerca per raggiungere competenze scientifiche in grado di arginare questi disastri.

Le conseguenze sono gravi e il rischio riguarda tutto il mondo, l’avidità che ha causato la marea nera è la testimonianza che il profitto non può essere al primo posto, dobbiamo cominciare a guardare in modo diverso questi fatti prima che il nostro pianeta risenta le conseguenze delle nostre scelte.

Che fine ha fatto la marea nera del Golfo del Messico?

Dobbiamo risvegliare la consapevolezza di tutti per operare un cambiamento e proteggere l’ambiente e fare del mondo un posto più giusto e migliore.

 


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