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Chi è la natural mom?

Da Francesca_82

Approfitto della domanda di Alex per spiegare chi è una mamma naturale e come se cresce insieme nella crescita naturale della famiglia.
Faccio una premessa: esistono affinità anche con chi non si riconosce nei valori della crescita naturale, perché sono atteggiamenti -diciamo-universali. E seconda cosa: non c'è nessun giudizio negativo verso chi per ragioni sue non confida nella crescita naturale e decide di applicare altri sistemi per crescere suo figlio, ok?

Nella crescita naturale esistono diversi fattori che fanno credere alla società che la madre sia una poveraccia che mette da parte se stessa per stare dientro al figlio, viziarlo e coccolarlo fino ai 18 anni: cosleeping, allattamento, autosvezzamento... niente di più sbagliato. La mamma naturale è vero che dedica molto tempo al figlio, ma è più libera di quello che si può intravedere. Scegliamo questi sistemi perché anche se sembra paradossale, liberano la madre e il padre di tanti vincoli sociali che costringono poi una giovane personalità come il bambino in una serie di doveri che non sono propri di bimbi tanto piccoli, e i genitori devono pure monitorare e plasmare, per ottenere poi spesso dei bambini giudicati iperattivi o maleducati e dei genitori che esclamano "Ah, figlia come mi stressi!!" oppure "Certo che con mio figlio è proprio difficile uscire e andare da qualche parte.."

Cornuti e pure mazziati?!


Partiamo da questo: il castigo sia fisico che verbale non è contemplato e per aiutarvi a capire userò degli esempi che la mia cara amica e accompagnante della Scuola libera dove andiamo scrive su FB e commenta:

Sull'autubus un bimbo di 5 anni non voleva stare seduto e la madre lo strattonava e minacciava e una signora spalleggiata dalla madre del bambino gli dice "Guarda che se non stai seduto l'autista ti fa scendere e ti abbandona per strada" [...] . Al ché mio figlio di 8 anni dice "Ma perché dicono queste cattiverie? Perché non parlano con il bambino e gli spiegano semplicemente che è più sicuro stare seduto invece di strattonarlo e farlo piangere mettendogli PAURA? Non è mica tonto.


Questo è solo un esempio di tanti: i bambini non sono tonti e non crescono nelle minacce, nella crescita naturale si parla con loro, non si alza la voce, anche quando fanno qualche marachella, si fa capire loro dov'è l'errore e lo si corregge insieme. E a dire il vero non ho mai visto scene, nel mio circolo di amiche, di capricci con bimbi stesi per terra ad urlare perché se cresciuti così fin da piccoli non c'è nemmeno spazio per eventi tragici come questi. Ci vuole pazienza, ma vi dico davvero che nella scuola libera dove vado i bimbi non sono violenti, non sono bulletti, a volte litigano e solo l'accompagnante -senza genitori-si mette in mezzo per far parlare i bambini. Come che no. Nel senso che nessuno è obbligato a chiedere scusa all'altro, nessuno ha torto e nessuno dei due ha ragione solo perché lo dice un adulto. Faranno da soli magari dopo mezz'ora, si chiariranno tra loro. "avanti, chiedi scusa a Laura..." è una frase che non sentirete mai, solo perché un adulto ha deciso che Laura ha ragione, mentre Pierino ha torto.
Nella crescita naturale così come ci sono castighi non ci sono premi: se mangi andiamo al parco, se fai il bravo (???!!!) potrai guardare la tv. Le cose si fanno perché fa piacere, perché si è capito il significato del gesto e l'adulto deve rispettare le scelte che fa il bimbo come se fossero le proprie.

Ma poi voi ci vivreste sotto ricatto?

Nella crescita naturale non c'è sessismo: sono veramente morti i tempi dove i bambini dovevano rispettare dei codici morali imposti dall'alto, non hanno paura o vergogna delle loro nudità, non c'è morbosità, non c'è rosa e azzurro, capelli lunghi o corti.

Cosa importantissima è rispettare il bambino e le sue cose: troppe volte ho visto madri al parco che obbligano i figli a condividere i loro giochi e la figlia dell'amica mia, nata libera, oramai odia il cuginetto di 10 mesi perché la zia la obbliga ogni volta a dargli dei giochini. Invece questa bimba adora Marc perché non l'abbiamo mai obbligata a condividere, ma adesso invece è proprio lei che prepara a Marc dei giochi sul tappeto e alcuni glieli ha addirittura regalati. Ma certo, vi piacerebbe a voi che io venissi e dicessi "dai Alex, lascia a Caterina il tuo cellulare, che egoista che sei..." per poi commentare con la mamma di Caterina "è che mia figlia è egoista, mi scuso per lei...". In quel momento il sonaglino o il bastoncino in mano di vostro figlio è suo e solo suo e lui deciderà come, se e quando condividerlo con gli altri. Non abbiamo nessun diritto noi di dire a nostro figlio di condividere i suoi giochi con gli altri senza il suo permesso.
Su questo argomento sarà meglio scrivere un post dedicato nella gestione di una intera scuola libera, per ora accontentatevi di questo post .


Allattiamo a lungo perché (e finché) ci piace e dormiamo insieme perché sentiamo dentro che sia giusto così. Ed è vero che i bambini cresciuti con il co-sleeping scelgono presto di fare le valigie e andare in camera loro in modo autonomo, già verso i tre anni. Riconoscono che sia la loro stanzetta da agghindare e colorare come vogliono, secondo la loro creatività. Per questo che la stanza di Marc non è stata ancora decorata, è tutta bianca affinché da grande scelga lui come dipingerla (vedo e prevedo manate di colore) e che letto e armadio vuole. Di nuovo la personalità che si esprime anche con il diritto alla privacy emerge già presto e deve essere rispettato.
Difficile obbligare un bambino a mettere a posto, ma se sente davvero che quelle sono le sue cose, sarà il primo ad essere ordinato e preciso. Arrivano anche a lavarsi il loro piatto e bicchiere (a scuola), magari non nell'immediato, viene lasciato da parte, come il cibo e non obbligato a fare qualcosa controvoglia. Di nuovo, se trattato come una persona verrà e ti chiederà di aiutarti a cucinare e anche a pulire dopo.

La crescita naturale ha poi degli estremi che si possono seguire solo per convinzione personale: i vaccini e il parto in casa.

Sul primo, i vaccini pur non essendo un trattamento sanitario obbligatorio (TSO) sono dati a chiunque e si crede pure che siano obbligatori per iscrivere i figli a scuola: non è vero.Anche in Spagna i vaccini non sono obbligatori ma al limite fortemente raccomandati. Vi consiglio solo un trucco: non dite mai che siete contro i vaccini, piuttosto dite che consapevoli anche del rischio dello zerovirgolazerouno voi volete le prove che quel vaccino non provocherà danni al bambino e la percentuale di successo in caso di contrarre comunque la malattia, chiedete dati sullo stato della popolazione vaccinata, chiedete dati sui vari biotipi di virus presenti e sui quali il vaccino ha effetto: avete diritto a chiedere questi certificati al Ministero di Sanità che sarà obbligato a rispondervi. Nel frattempo potrete mandare a scuola vostro figlio, nell'attesa della risposta che arriverà -forse- quando oramai andrà all'università. E' semplicemente una lacuna del Ministero della Salute che non vi può denunciare di mettere in pericolo la popolazione solo perché avete dei dubbi da chiarire. Io come già detto, farei solo quello del tetano e ho appena saputo che è possibile comprare il monovaccino monodose in Andorra (sapete, un piccolo Principato sui Pirenei al confine tra Spagna e Francia) senza la paura di essere denunciati. Ovviamente ad applicarlo dovrà essere un medico e noi abbiamo come dottore un pediatra del Centre Medic naturalista di Valencia.

Sul parto in casa, come vedete non ho mai scritto un post promovendolo perché deve essere una scelta personale su cui ognuna deve fare come crede. Non tutte coloro che scelgono la crescita naturale hanno partorito in casa, ho amiche che pur allattando da oltre tre anni, hanno partorito in ospedale e lo rifarebbero pure. Ora il problema è solo chiedere un parto il più rispettato possibile in strutture di terzo livello, con la terapia intensiva neonatale e procedure di urgenza disponibili. Quello che non capisco è come mai esistano ospedaletti di primo livello, senza niente ma che attraggono future madri con la scusa del parto dolce e poi altri di terzo livello dove invece si praticano più parti operativi, con epidurale o cesareo. Non è possibile avere buoni ospedali che allo stesso tempo abbiano vasche da bagno, corde, funi e tutto il circo, ma anche personale e attrezzature per le emergenze?
Io dentro di me ero sicura del parto in casa, è una scelta personale che per questo non consiglio a nessuna.


Questa è solo un breve concentrato su alcuni principi della crescita naturale, nel frattempo e in base a come Marc crescerà, ne parleremo ancora.


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