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Chi insegna la violenza di genere

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Te la do gratis, noi ve la diamo anche a noleggio, montami a costo zero, il mio corpo è la tua casa, camminami sopra, e tu dove glielo metteresti?, noi abbiamo le poppe più famose d’Italia, se non te la sei fatta d’estate fattela d’inverno, fatti la tedesca, fatti la cubana, prendimi per le prestazioni…

Ieri una ragazzina di soli 11 anni è stata sfregiata dal suo coetaneo per aver posto fine alla relazione. Il fatto e’ successo in Italia e non in Afganistan. Quest’anno sono circa 100 donne fino ad oggi ad essere state uccise per gli stessi motivi. Tantissime donne picchiate, stuprate e maltrattate per aver avuto il coraggio di lasciare il proprio partner  o aver detto di no. Questa è la violenza di genere generata da una cultura che legittima la sottomissione delle donne, in cui il maschio si identifica nel ruolo di cacciatore, colui che seduce e abbandona e  tale violenza se cresce  in maniera esponenziale tra giovanissimi, significa che c’è un problema e c’è da porsi una domanda: chi insegna a questi ragazzini a diventare violenti?

Ricordo anche una  famosa pubblicità che recitava “ho sedotto e abbandonato ma non il mio cane”; bastava un claim per capire che nella nostra cultura è l’uomo che ha diritto di sedurre e abbandonare una donna e se accadesse il contrario, la responsabile pagherebbe con la stigmatizzazione sociale o la morte da parte dell’uomo che si sente disonorato. Fino a poco tempo fa era n vigore il delitto d’onore ma vive ancora oggi nella mente di molti uomini, anche giovanissimi.

Non è il primo caso di violenza tra giovanissimi: ricordiamo lo stupro di Fano, la ragazzina presa a pietrate e ridotta in fin di vita dall’ex, la ragazzina di Niscemi stuprata e uccisa da un branco di minorenni e così via.

Tutto ciò accade nello stesso Paese i cui comuni patrocinano manifestazioni umilianti per le donne,  dove metà dei media che umiliano le donne, tollerate perchè ancora si crede che questo fosse il ruolo a cui le dovrebbero aspirare. Sulle donne che protestano ancora una volta contro questa violenza piove altra violenza: le accuse di essere invidiose, rompipalle, brutte e sopratutto bigotte. Chi accusa noi di bigottismo sono gli stessi che vorrebbero rinchiudere le loro figlie nei conventi, immettere ordinanze contro minigonne, prostitute e bandire il burqa e che importa se la violenza contro le donne è in crescita da parte di giovanissimi a loro basta accusare un pò di alcool, la droga di troppo o l’abbigliamento della donna.

Ci stupisce che questi ragazzini hanno imparato quale fosse il ruolo assegnato alle donne tanto da pensare che fosse proibito che possano interrompere una relazione.  Chi insegna questo? Già da bambini imparano dagli adulti che i ruoli maschili e femminili sono prescritti, perchè qualcuno glielo insegna. Ieri ad esmepio assistevo alla scena di una madre che si rifiutava di comprare la Barbie al figlio di 4 anni perchè era roba da femmina.

Alle femmine viene insegnato già da bambine che devono essere seducenti ed obbedienti. I maschi invece devono farsi fighi circondati da automobili e donne sin da bambini e le donne imparare a strusciarsi e pulire loro casa e automobile in maniera sexy.

Donne e motori, un binomio umiliante perchè strumentalizza le donne riducendole ad un accessorio e rafforza gli stereotipi negativi sulla donna al volante che siccome non capisce un cavolo di automobili allora è meglio utilizzarla per strusciarsi per far si che il regnodell’automobilismo rimanga monopolio maschile.

Per questo noi prendiamo parte alla protesta contro chi ha finanziato l’Urban Race di Barchi per la presenza del sexy car wash che sta andando di moda nel nostro Paese a causa del pegioramento circa la percezione che la società ha delle donne e abbiamo ricevuto risposte infamanti dal presidente e da chi parteciperà all’evento, difendendo quello che per loro dovrebbe essere il ruolo delle donne, se no non si capisce perchè il signor Walter Rinaldini (su facebook WalteRino Rinaldini) è convinto che fossimo femministe invidiose perchè anche noi in fondo in fondo vorremmo strusciarci sopra un auto ma non ce lo possiamo permettere perchè non corrispondiamo al modello estetico sessista.

Gli insulti continuano, infatti la pagina dedicata all’evento è piena di offese sessiste e di pregiudizi contro le donne al volante (anche da parte di donne):

Chi insegna la violenza di genere

Chi insegna la violenza di genere

C’è un urgenza in Italia che il Governo fa finta di vedere. Nessuno ha ancora parlato delle recenti richieste della Cedaw, preoccupati per come il nostro Paese ignora le questioni di genere e non fa nulla per eliminare il divario tra i sessi, anzi fa il contrario peggiorando ancor più le cose.

Perchè se un ragazzino di undici anni sfregia il volto alla sua fidanzatina c’è qualcosa che non va e i genitori così come la società adulta è responsabile e deve pagare.

Noi continueremo a chiedere al Governo una legge per prevenire che riaccadano atti come questi ed educare i bambini a non vedere le donne come oggetti o nemiche e ci impengeremo a denunciare ogni forma di violenza di genere. 

Intanto vi fornisco l’indirizzo della banca che ha finanziato l’evento: [email protected] (dare valore ai valori e alla famiglia, recita il suo slogan) il numero del comune di Barchi: 0721/ 97152 e comunicagli anche della violenza che si è scatenata  contro quelle che non ci stanno sulla pagina di Facebook.

Mary



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