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CIAK E GIMMI - Il cinema ai tempi della crisi

Creato il 30 giugno 2012 da Calcisulcalcio
CIAK E GIMMI - Il cinema ai tempi della crisi
La crisi c'è, la sentiamo, si vede, ci logora. In tutti i settori le vendite calano, i profitti si strimizziscono e la qualità scema. Ma c'è chi della crisi sa farne un'opportunità per aumentare gli investimenti e consolidarsi sul mercato, come fanno gli americani, e chi invece accetta con serafica tranquillità l'inesorabile declino.
Questa settimana è stata ricca di annunci spettacolari che hanno mandato in fibrillazione molti fan in tutto il mondo. Praticamente si sanno già quasi tutti i cine-fumettoni che la Marvel distribuirà da qui al 2016. Inoltre Sigourney Weaver ha rilasciato un'invervista parlando del nuovo Avatar, o meglio 'dei' nuovi Avatar. A detta della Weaver, James Cameron sarebbe intenzionato a girarne un'intera trilogia, e sopratutto farlo in un colpo solo.
Ora se ci facciamo due calcoli Avatar non è stato solo il maggior incasso della storia del cinema , incasso dovuto sia ai tanti biglietti staccati, ma anche al dato "drogato" del 3D dove mediamente ogni 10 biglietti venduti l'incasso era come quello di 14 biglietti dei film "normodotati". Niente da eccepire comunque sui risultati, James Cameron è un genio, e non per le storie in sè, ammettiamolo, Avatar è scontato dall'inizio alla fine, ma per come le racconta e sopratutto per quello che c'è dietro.
Forse chi non è un addetto ai lavori non lo sa, ma 'ogni' film di Cameron, ha dietro di se un'invenzione o una tecnologia nuova creata ad hoc dallo stesso James assieme al suo team. Ma torniamo ai conti, Avatar ha incassato 2 miliardi di dollari, ma per produrlo ce ne son voluti 300 milioni. Vuol dire che per farne tre, anche se sicuramente saprà, dopo l'esperienza già fatta, dove tagliare per risparmiare, ci vorranno almeno 700 milioni di dollari diciamo? E sicuramente come da citata tradizione 'Cameronesca', tante nuove invenzioni dietro le quinte. 
Questo vuol dire che da buon business man, Cameron e tutto il suo team hanno visto che un filone rende, e decidono di riproporre ma investendo anche pesantemente per dare qualcosa di nuovo e ancor più magico. In Italia? Beh dopo Benvenuti al Sud, ovviamente ci dovevamo sciroppare Benvenuti al Nord, incassi meno della metà, ma tanto era tutto così riciclato che i produttori ci han guadagnato sopra lo stesso. Immaturi piace? Bene ricicliamo la stessa combricola con Immaturi il Viaggio. 
Non so come ho fatto a perdermelo, il solo pensiero mi riempie di tristezza (sarcasmo gratuito per i lettori di CSC). Insomma, l'economia cinematografica italiana è uno specchio di quella in generale di tutta la nazione. Pochi investimenti, nessuna "visione" del futuro, ma solo un tentativo di rallentare la caduta verso l'abisso quel tanto che basta per mettersi in tasca quei quattro soldi che servono a campare. Take Care!
di Gimmi Cavalieri

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