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Ciambellone al Cappuccino e Cioccolato Bianco

Da Lauradv @antroalchimista
Ciambellone al Cappuccino e Cioccolato Bianco
Il ciambellone è un dolce di casa sempre gradito, eppure guardando nel mio archivio del blog mi rendo conto che è da Novembre 2013 che non posto più ricette di questa squisitezza! E’ venuto pertanto il momento di rimediare. A casa nostra i dolci che profumano di cappuccino sono sempre graditi, se poi il cappuccino viene abbinato a scagliette di cioccolato bianco è ancora più buono! La ricetta di questo ciambellone in formato “basic” l’ho sentita qualche tempo fa alla prova del cuoco. Io ho fatto qualche variazione sugli ingredienti e ne ho aggiunti di nuovi.   Curiosità: il primo cappuccino della storia sembra sia stato consumato a Vienna, siamo nel 1683 e la città è in una situazione disperata sotto l’assedio dei Turchi, il generale Starhemberg, comandante dell’esercito austriaco invia un giovane di origine polacca, Georg Kolschitsky, a chiedere l’intervento di Carlo di Lorena e delle sue armate che in breve tempo arrivano a Vienna e costringono alla fuga l’esercito ottomano. Kolschitsky riceve in premio dei sacchi di strani chicchi che qualcuno scambia con del mangime per cammelli che i turchi ritirandosi lasciarono ai bordi della città. Con questi chicchi di caffè apre, vicino alla Cattedrale di Santo Stefano, la prima bottega del caffè europea, il “fiasco Blu”. In questa bottega un giorno passa un monaco, Padre Marco d’Aviano, curioso di assaggiare la nuova e bizzarra (per l’epoca) bevanda e trovandola troppo forte chiede a Kolschitsky di aggiungervi un po’ di latte. Questo mix trasforma il colore della bevanda rendendolo simile a quello del saio che il Padre Cappuccino indossa, Kapuziner, pensò, e battezza la nuova bevanda con questo nome. C’è da ricordare che questo “cappuccino” è molto diverso da quello che intendiamo noi in quanto il caffè era estratto con il metodo "alla turca" e la possibilità di montare il latte non la si immaginava nemmeno. Con l’avvento delle macchine espresso, ai primi del novecento, e soprattutto nel dopoguerra quando con le macchine a leva arriva la “Crema Caffè” si comincia a parlare di cappuccini molto simili alla definizione di cappuccino italiano che conosciamo e che gustiamo ogni giorno in tutti i nostri bar. (tratto da ilcaffeespressoitaliano.it)  
Ciambellone al Cappuccino e Cioccolato Bianco
Ingredienti
180 zucchero
250 farina
3 uova
130 olio mais
150 latte
50 gr cappuccino solubile
1 bustina di lievito vanigliato
Un pizzico di sale
50 gr scagliette di cioccolato bianco
2 cucchiai di gocce di cioccolato fondente
 
Preparazione
Fate scaldare il latte e aggiungete il preparato per cappuccino. Fate intiepidire. In una terrina sbattete le uova con zucchero fino ad ottenere un composto spumoso. Unite un po’ alla volta la farina setacciata con il lievito e il sale alternando con il latte e l’olio. In ultimo aggiungere le scagliette di cioccolato bianco e le gocce di cioccolato fondente. Amalgamare bene. Versate l’impasto in uno stampo a ciambella (o nella pentola del Fornetto) del diametro di 24 cm ben imburrato ed infarinato. Per chi utilizza il Fornetto Versilia: mettete il rompi fuoco del fornetto sulla fiamma più piccola e scaldarlo bene. Appoggiare sopra il fornetto, cuocere 5 minuti a fiamma alta e ulteriori 50/60 minuti a fiamma bassa (fate la prova stecchino). Per chi utilizza il forno: cuocete in forno già caldo (elettrico: 180°C, ventilato: 170°C, a gas 190°C) per 40/45 minuti (fate la prova stecchino).     Pillole di enologia: Alterazioni, difetti e malattie del vino
Le perfette tecnologie e le ottime condizioni igieniche delle cantine rendono ormai improbabile l’insorgere di alterazioni e malattie. Qualche problema invece lo danno i difetti del vino, in particolare quelli di tappo e anidride solforosa con odori e sapori sgradevoli legati a fattori esterni al vino e causati da errori o inconvenienti nella varie fasi produttive.
Riconoscere i principali difetti del vino
  • Odore e sapore di tappo: causati da sostanze prodotte de muffe e batteri
  • Odori e sapori derivati da composti solforati in vini trattati con anidride solforosa: causati da eccessi di anidride solforosa, assenza di O2, mancati travasi.
  • Odori e sapori di metallo: eccesso di ferro, zinco e rame causati dall’utilizzo di attrezzature vecchie
  • Odori e sapori di muffa e marcio: causati da botte vecchie e mal conservate con sviluppo di muffe
  • Odori e sapori di secco e di fusto: causati da botti mal conservate
  • Odori e sapori di feccia: travasi inadeguati e lungo contatto del vino con le fecce nelle botti
  • Odori e sapori di svanito: travasi con eccessivo arieggiamento
  • Odore e sapore di aderizzato: ossidazioni

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