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Come diventare ricchi sfondati nell’Asia emergente

Creato il 17 ottobre 2013 da Federicobona @Federico_Bona

Come diventare ricchi sfondati nell’Asia emergenteHo una passione, che sfiora il feticismo, per la struttura dei romanzi. Naturalmente, la tengo per me: non suggerisco mai agli altri un romanzo solo per la sua mirabolante struttura – io poi, dentro il concetto di struttura, ci metto diverse cose, come il punto di vista, la voce narrante, l’uso dei tempi… insomma un pastrocchio tutto mio – ma sono certo che i romanzi migliori sono costruiti su un’architettura forte. Come questo, che racconta la vita – l’ascesa sociale, l’amore, i fallimenti – di un uomo nei dintorni di una città che potrebbe essere Lahore o qualsiasi altra megalopoli asiatica. Dentro, c’è un intero mondo e uno dei valori del libro è proprio la sua capacità di essere una fotografia vividissima di che cosa è studiare, farsi strada, gestire i rapporti con la religione e la burocrazia, con la criminalità e la speculazione, in questa parte di mondo in rapidissima – e, va da sé, piena di contraddizioni – trasformazione. C’è anche una storia d’amore continuamente desiderato e rinviato, che nell’idea di romanzesco non guasta mai. E c’è una capacità ammirevole di alternare, fulmineamente e senza strappi, il registro comico a quello tragico, di modulare ironia e mélo, di incrociare il romanzo di formazione al picaresco. E tutto questo funziona bene proprio grazie alla struttura del libro, imperniato su dodici capitoli “esemplari”, come quelli dei manuali di autoformazione. Il primo effetto che questa idea ottiene è l’eliminazione dei tempi morti: seguiamo il protagonista in dodici momenti chiave della sua vita, senza altre divagazioni. Molto efficace, ma non mirabolante quanto il secondo effetto, ovvero eliminare lo scorrere del tempo. Sì, perché i dodici episodi si svolgono tutti nell’Asia d’oggi, nonostante il protagonista cresca e cambi età. Lo vediamo neonato, ragazzino, adulto e poi vecchio, ma le sue avventure avvengono sempre nel contesto odierno: non è neonato settant’anni fa, adolescente cinquantacinque e così via… Ed è questo a rendere il libro una fotografia  così efficace dell’attualità. Poi, se un autore riesce a farci accettare un simile artificio, a farci percepire come unicum un personaggio impossibile, a farci appassionare furiosamente alla sua storia e a quella delle persone che lo circondano senza mai dare un nome a nessuno dei personaggi, be’ questo autore deve proprio essere un grande autore.

Come diventare ricchi sfondati nell’Asia emergente, Mohsin Hamid (traduzione di Norman Gobetti, Einaudi, 156 pp, 17,50 €)


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