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Congo. Eni esplorerà con Snpc il blocco Ngolo

Creato il 19 settembre 2013 da Giacomo Dolzani @giacomodolzani

enidi Giacomo Dolzani

In un comunicato stampa diffuso da Eni, il colosso italiano degli idrocarburi, viene annunciato che la compagnia, nell’ambito di una joint venture con la congolese Snpc (Société Nationale des Pétroles du Congo), parteciperà in qualità di operatore all’esplorazione del blocco Ngolo per valutarne il potenziale di idrocarburi.
Il blocco in questione fa parte del bacino geologico della Cuvette, posizionato approssimativamente 350km a nord della capitale Brazaville ed ha un’estensione superiore ai 16.000 km quadrati; la licenza esplorativa era stata concessa dal Ministero degli Idrocarburi del Congo alla Snpc che ora collaborerà con Eni Congo, la succursale della società italiana nel paese e, secondo le dichiarazioni contenute nel comunicato, le operazioni si svolgeranno durante un periodo di dieci anni.
La presenza di Eni in Congo risale al 1968, operando spesso in collaborazione con Snpc che, con questo progetto, rafforzeranno ulteriormente la loro partnership, confermandosi gli “attori principali” nel campo delle esplorazioni nella regione, garantendo che saranno utilizzate “le più sofisticate tecniche di prospezione, di telerilevamento e geofisiche”.
La capacità produttiva giornaliera di Eni nel paese è di circa 110.000 boe (barili di olio equivalente), mentre la sua presenza nell’area dell’Africa Subsahariana sia con progetti di esplorazione onshore ed offshore sia nell’attività estrattiva si estende a molti altri paesi: Angola, Congo, Ghana, Gabon, Mozambico, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Togo, Kenya e Liberia.

da Notizie Geopolitiche



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