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Consigli di lettura: Mark Strand, Sanguineti, Delerm

Creato il 25 ottobre 2011 da Ghostwriter

L'uomo che cammina un passo davanti al buio StrandEra atteso al varco del secolo, Mark Strand. L'uomo che cammina un passo davanti al buio. Poesie scelte 1964-2006 (Mondadori) è il suo ritratto in versi. Quarant'anni di lavoro, di limature di versi. Ormai da  qualche tempo in aria di canonizzazione, il poeta canadese (classe 1934) arriva quest'anno in Italia con una raccolta significativa della sua produzione, specialmente quella degli anni Sessanta, per giungere al 2006 e qui assestare il suo credo letterario, fatto di intrecci tra letteratura antica (gli amati Virgilio e Teocrito, per esempio), saggezza popolare e "pastorale americana", giusto per citare un noto romanzo di Philip Roth. Il dettaglio del reale, come spesso accade ai poeti americani contemporanei (ne abbiamo già parlato a proposito dell'antologia curata tempo fa da Minimum Fax), supera in buona parte ogni introspezione psicologica, tanto l'addensarsi delle idee trova in un oggetto, o in un frammento sottratto anche alla più triviale delle realtà, il suo regno equivoco e, qualche volta, rivelatore. Dipende dai propri gusti ed inclinazioni, oltre che dalla fortuna, imbroccare la strada giusta in un'antologia comunque generosa e senza dubbio destinata a restare la meridiana per capire questo eccelente poeta, grazie anche al traduttore Damiano Abeni. Sanguineti: musica e poesia sono compagne clandestine SanguinetiRestiamo nell'ambito poetico per guardare da un altrove ancora più sommerso di quello della waste land americana, ovvero la nostra Italia. Terra generosa di poeti, ma avara di avanguardie che non siano dimenticabili (vedi il futurismo): Edoardo Sanguineti appartiene a questa dubbia categoria, ma portava benissimo la sua corazza fatta di versi sempre al di là del poetico, sempre un passo avanti, con grande lucidità e sense of humour. Oltre a poter ritrovare tutte queste qualità nella recente antologia Mikrocosmos. Poesie 1951-2004 (Feltrinelli), dalla quale non finirei più di citare e perciò mi censuro fin da adesso, l'editore genovese Il Melangolo ha fatto uscire un libretto prezioso per chi vuole sapere di più di questo faro della poesia contemporanea. Si tratta delle Conversazioni musicali, dove Sanguineti racconta la sua passione per la musica - da ragazzo avrebbe voluto fare il ballerino- e soprattutto le sue avventure accanto a compositori come Luciano Berio o Andrea Liberovici con i quali ha potuto produrre opere che vanno al di là del testo scritto, in una mescolanza di codici espressivi spesso "eccessivi" o barocchi, secondo qualche detrattore, pero' mai noiosi. Il volumetto, apparso nella collana Lecturae, completa il quadro già offerto da altre pubblicazioni meno facilmente reperibili, magari fuori commercio, e mi sento di consigliarlo specialmente a chi studia musica o la ascolta sul serio, dato che Sanguineti dice molte cose interessanti sul rapporto tra la musica e la poesia. Tiepolo sì, ma senza grandeur DelermNon mi risulta che sia stato ancora tradotto questo libro del noto scrittore francese Philippe Delerm, l'autore del celebre La prima sorsata di birra e altri piccoli piaceri della vita (Frassinelli, 1998) e di altri libri di un certo successo. C'è da chiedersi come mai, ad ogni modo nulla a che vedere con l'erudizione disincantata (ma non sempre ammaliante) del Rosa Tiepolo di Calasso (Adelphi). In La bulle de Tiepolo (Gallimard, 2005) il tono è curioso ma anche stranamente familiare, si tratta di un Giambattista Tiepolo da marina appesa in casa della zia, magari ricca, ma comunque a portata di mano. Una piccola avventura visiva e olfattiva come soltanto i francesi sanno mettere insieme, come dimostra per altri versi il ben più letterario Patrick Modiano o, se volete, un autore anni luce lontano da Delerm come Henri Bochau (penso a Deluge, in particolar modo, giusto per citare uno dei suoi ultimi romanzi). Delerm visita Tiepolo senza preconcetti e senza quelle raffinatezze che spesso rischiano di appannare lo sguardo, addomesticandolo con i libri e con le conversazioni che tutto semplificano in onore del Bello...Il libro comincia con uno sguardo attento che coglie le seduzioni del dipingere ma anche le loro crepe, le stranezze, quelle cose piccole che proprio non tornano e sfuggono ai critici di professione...Termina parlando di quaderni e di caffetterie. Non si poteva chiedere di meglio. Un sorso di birra con Tiepolo.

Pubblicato da Remy71


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