Corno d'Africa / Promemoria urge......

Dabaab (Kenya).  Coloro che lo raggiungono sono i pochi, che hanno ancora la forza di camminare.Molti di più sono coloro che sono rimasti nei loro villaggi, dove non hanno nulla per vivere.

Gli animali, in tutto il territorio denominato "Corno d'Africa", che comprende Etiopia,Eritrea, Somalia,Gibuti,Nord-Kenya e Sud-Sudan, si sono dimezzati di numero e il valore di quelli rimasti in vita, al mercato, è crollato.

In Etiopia hanno estremo bisogno di cibo almeno 4,5 milioni di persone.

I somali ,che rischiano la morte per fame, sono 3,7 milioni di uomini, donne, bambini ed anziani.

In Kenya l'insicurezza alimentare interessa all'incirca 3,5  milioni di persone.

E ricordiamoci che dietro i numeri ci sono uomini e donne veri, in carne  e ossa. Quasi certamente meno  carne  e più ossa.

Problemi da tener presente e su cui  interrogarsi a proposito del "CHE FARE?"...nel tentativo serio di risolvere e  magari politicamente( e non pietisticamente) una volta per tutte :

a) migrazioni e rifugiati

b) nomadismo pastorale e agricoltura in prevalenza di sussistenza

c) deterioramento dell'ambiente e competizione per l'uso delle risorse idriche

d )proliferazione delle armi leggere

e) traffico di droga e pirateria

f) islam e fondamentalismo

g) instabilità politica comunque nei diversi Paesi in questione e per i più disparati motivi

h) fattori climatici

i) crisi economico finanziaria mondiale ,con conseguente aumento a fini speculativi, dei prezzi anche e sopratutto su questi mercati

 Come ci ricorda Elisa Kidané,poetessa eritrea, per costruire davvero la pace nel mondo occorre svegliarsi dal "quieto vivere".

Da dove cominciare?

Dal vicino o dal lontano.Non importa.

Oggi, in realtà, non c'è che l'imbarazzo della scelta.

Ci vuole, invece, "volontà". La cosiddetta "buona" volontà, unita alla perseveranza.

E i risultati verranno.

   A cura di  Marianna Micheluzzi (Ukundimana)