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corso preparto on my mind.

Da Tinynoemi
il corso preparto lo si fa troppo tardi, si sappia.
passi i primi setti mesi a sentirti la versione edulcorata dr jekyll e mr hyde, spettatrice di cose che accadono al tuo corpo che non hai il minimo modo di spiegarti - soprattutto se sei primipara - per poi arrivare alla fine del percorso per sentirti dire tutto quello che avresti sempre voluto sapere.
e per le stessi ragioni, dovrebbe essere obbligatorio che lo facciano anche i papà, così che possano capire un po' quello che accade realmente alle compagne trasformate fisicamente e mentalmente in portatrici sane di pancia e sbalzi umorali.
al bando internet e i racconti raccontati di gravidanze aliene e accadimenti apocalittici, che non mancano mai nell'interazione con una gravida, per una sorta di sadomasochismo puerperale che prende sia chi incontra una panciona che la panciona stessa. da una parte ci siamo noi, più o meno giovani gravide 2.0 che rubiamo segretamente o spudoratamente opinioni e consigli su improbabili forum femminili e bazzichiamo con disinvoltura siti ad hoc, per lo più dispensatori di spiegazioni parziali ed inaffidabili. Dall'altro lato ci sono loro, gli incontri occasionali, le persone che muoiono dalla voglia di condividere racconti su cose accadute a sé o a conoscenti, puntualmente e inspiegabilmente venati da un'area drammatica o eroica a margine, della quale non riesco ancora a farmi capace. per non dimenticare poi le opinioni delle amiche già mamme o gravide a loro volta, che hanno dalla loro l'esperienza in diretta o l'opinione del proprio medico curante, che immancabilmente sarà diversa da quella del tuo.
sfido qualunque panciona a non incorrere in uno di questi flussi informativi nei primi sette mesi e a non farsi prendere dalla sindrome di babele, in cui qualunque sintomo o problema diventa tutto e il contrario di tutto.
e poi arriva lui, il corso preparto e loro, le ostetriche, questi personaggi angelici e supereroici, ai miei occhi, depositarie dell'unico sapere che in questo momento mi interessa: cosa cavolo succede qua dentro!
riunirsi attorno ad una ostetrica che ha risposte vere a domande improbabili, non rankizzate da google o da vissuti personalissimi, restituisce un senso di tranquillità che è raro da trovare nella panacea di accadimenti che accadono nella mente di una gravida e del suo compagno.
inutile dirsi, che per me la presenza del papà non è un optional e che trovo assolutamente anacronistico che che nei corsi preparto della asl non siano previsti e ancora più triste il baluardo di autonomia dietro cui si nascono molte donne che escludono i compagni come se il fatto non li riguardasse altrettanto. sono invece bellini loro, inizialmente ospiti impacciati, che lentamente prendono a partecipare, anche quelli meno disinvolti,  imparano la respirazione seduti maldestramente sul materassino e diventano i più attenti uditori del verbo ostetrico, riconosciuti finalmente come parte integrate della quaestio, che fanno domande su cose che nemmeno le compagne si erano rese conto avessero notato.
e non lo so se realmente al momento opportuno, quando dalla visualizzazione si passerà ai fatti, se riuscirò a volere abbastanza bene al mio perineo o far vincere il diaframma respirando, così come non so se me ne fregherà qualcosa di sapere perché sia meglio stare in piedi o non avere la partoanalgesia, ma so che al momento, affrontare questi ultimi due mesi con l'appuntamento settimanale del corso preparto è una gran bella cosa.

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