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Dal libro al Film: Canone Inverso,Making Love – di Ricky Tognazzi

Creato il 14 gennaio 2012 da Nasreen @SognandoLeggend

Canone Inverso

Dal libro al Film: Canone Inverso,Making Love – di Ricky Tognazzi
Titolo: Canone Inverso, Making Love
Regia: Ricky Tognazzi
Sceneggiatura:
Ricky Tognazzi, Graziano Diana, Simona Izzo
Genere
: Drammatico
Durata: 118 minuti
Paese: Italia 1999
Musiche: Ennio Morricone
Interpreti: Hans Matheson, Melanie Thierry, Lee Williams, Gabriel Byrne, Ricky Tognazzi, Peter Vaughan, Nia Roberts, Adriano Pappalardo, Andy Luotto, Domiziana Giordano, Rachel Shelley, Mattia Sbragia, Andrea Prodan

Voto:

Dal libro al Film: Canone Inverso,Making Love – di Ricky Tognazzi

Trailer: Link

Trama: In una notte d’agosto del 1968, anno fatale per la Cecoslovacchia e per il mondo, il violinista Jeno Varga ripercorre la propria vita insieme ad un ragazza di nome Costanza. Jeno racconta di quando, da bambino, in un villaggio della Boemia suonava il violino senza conoscere la musica, sotto gli occhi di sua madre che stupita ripensava all’uomo che aveva amato e che le aveva lasciato la musica, il violino, il figlio e nient’altro. Racconta poi della giovane e celebre pianista ebrea Sophie Levy, di cui si innamora e che anni dopo riesce a conquistare. Racconta anche del Collegium Musicum, che ha il privilegio di frequentare e dove fa amicizia con David, figlio del barone ebreo Blau. L’avvento del nazismo e l’emanazione delle leggi antisemite porta all’allontanamento dei due ragazzi. Ma ora, proprio da quel violino, Jeno capisce che David è suo fratello. Mentre suonano a teatro, Jeno e Sophie vengono arrestati e portati in campo di concentramento. Dal loro amore nasce Costanza, e il violinista con cui la ragazza parla a Praga non è Jeno, morto a Treblinka, ma David che, impazzito per il dolore, è convinto di essere il fratello.

 

Recensione:
di Lirit

Ammaliante, romantico, malinconico, sofferto: è questo e molto altro ‘Canone Inverso’, di Ricky Tognazzi, tratto dall’omonimo romanzo di Paolo Maurensing.

Girato in inglese tra Praga e Marienbad, con attori francesi, anglosassoni, italiani e cechi, ‘Canone inverso’ appartiene a quei film che cercano di proporsi al di fuori dei nostri confini nazionali, a dimostrazione che il nostro cinema non lesina sorprese, ma, raccontando storie di forti sentimenti, di amore ed amicizia, di vite spezzate dall’orrore della guerra e dell’olocausto, può rimanere negli annali dei film indimenticabili. Girato in costume e con grande accuratezza della messa in scena, con la dedizione e l’ardore degli interpreti e grazie alle suonate d’autore del Maestro Ennio Morricone, il film riesce a far scattare la scintilla della commozione, trascinando lo spettatore nella seconda metà del XX secolo, facendolo soffrire, amare e sperare insieme ai protagonisti.

Ricky Tognazzi si è messo a disposizione della musica adattando il soggetto originale del libro ad una propria ed intima rielaborazione (seppur prendendo le distanze dall’origine cartacea) e, grazie ad una regia minuziosa e particolareggiata, con prepotenti primi piani che sottolineano sguardi pieni di sentimento, ‘Canone Inverso’ colleziona premi, diventando uno dei film più belli del 2000. È pur vero che, nonostante tutti i riconoscimenti ottenuti e il grande successo decretato dal pubblico, la critica ha stroncato questo capolavoro di Tognazzi soffermandosi su dettagli tecnici che solo addetti ai lavori possono capire; sono dell’idea che, alla fine, al grande pubblico poco interessano i dettagli tecnici: il pubblico decreta il successo in base alle emozioni che un film trasmette e vi assicuro che ‘Canone Inverso’ ne trasmette tante.

In una magica notte a Praga, un violinista incontra Costanza, una donna che possiede negli occhi la “memoria del mondo”. Le suona una musica che lei riconosce subito, una musica capace di risvegliare la sua memoria, sopita da brutti e orribili ricordi. La trama si sviluppa attraverso una passionale storia d’amore, narrata per mezzo di frammentari flashback, i quali ritroveranno un senso nel malinconico finale.

In tutto questo, la musica rimane  la vera protagonista e il nucleo centrale sul quale si estende l’intera vicenda, capace di giungere così al cuore dello spettatore: le armoniose musiche di Ennio Morricone sono una colonna sonora perfetta per la storia d’amore intessuta dal regista, le note avvolgono tutto il film e si intonano all’amore tra due cuori, persi tra drammi sociali e familiari. L’ardente passione tra Hans Matheson e Mélanie Thierry e l’indissolubile amicizia tra Lee Williams e Hans Matheson, rendono il film sublime e degno di essere visto. E tanti cari saluti ai critici.

 

Premi e Riconoscimenti

2000 – Miglior Musica Nastro d’Argento Ennio Morricone

2000 – Miglior Montaggio Nastro d’Argento Carla Simoncelli

2000 – Miglior Fotografia David di Donatello Fabio Cianchetti

2000 – Miglior Musica David di Donatello Ennio Morricone

2000 – Miglior Scenografia David di Donatello

2000 – Miglior Montaggio David di Donatello Carla Simoncelli


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