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Dall’alfabetizzazione a “yo si puedo”

Da Astonvilla
DALL’ALFABETIZZAZIONE A “YO SI PUEDO” Scritto da Intervista a Manolo Garcìa Crespo, a cura di Federica Cresci   
- “Questa capacità di creare, questo sacrificio, questa generosità degli uni verso gli altri, questa fratellanza che oggi regna nel nostro popolo, questo è Socialismo!”
Fidel Castro, 22 dicembre 1961, conclusione della Campagna di Alfabetizzazione e dichiarazione “Cuba, territorio libero dall’Analfabetismo".
1) Cuba quest’anno festeggia il 50° Anniversario della campagna di Alfabetizzazione. Che cosa ha rappresentato per lo sviluppo culturale dell’isola?La campagna di alfabetizzazione rappresentò un elemento molto importante nell’insieme delle azioni che portò avanti la Rivoluzione durante i suoi primi anni di vita, per dar compimento al Programma del Moncada.
Dopo il trionfo del processo rivoluzionario, quest’ultimo, che era il riflesso stesso di ciò che era stato affermato da Fidel Castro, durante la sua autodifesa nel processo per l’assalto alla Caserma Moncada, aveva come elemento indispensabile l’evoluzione culturale delle grandi masse che vivevano nell’oscurità dell’analfabetismo.
È necessario sottolineare che nel 1953, quando appunto si realizzó l’assalto alla Caserma Moncada, un milione di cubani erano analfabeti ed un altro milione semianalfabeti o sub scolarizzati e già dai primi mesi del 1959, la Rivoluzione ebbe come primo compito ed obiettivo quello di educare le masse.
C’è da dire che già durante la guerriglia, soprattutto nel Primo Fronte “Josè Martí” e nel Secondo Fronte “Frank País” diretti da Fidel e Raúl, furono creati dei dipartimenti educativi per iniziare ad alfabetizzare i contadini nelle zone in cui svolgevano le loro azioni le truppe ribelli.
Alle fine del 1959, migliaia di giovani furono chiamati a far parte dei volontari che fossero disposti al lavoro di alfabetizzazione in qualità di maestri, dando avvio così alla grande campagna del 1961.
Nel mezzo di una realtà in cui vi erano forti scontri politici, di cui la destra divenne protagonista cercando di distruggere con tutti i mezzi lo sviluppo della Rivoluzione, in cui vi erano ancora grandi latifondisti, in cui i grandi monopoli nordamericani proprietari delle migliori aree coltivabili di Cuba, cercavano di impedire a tutti i costi la grande riforma agraria che era stata approvata durante il quinto mese dopo il trionfo della Rivoluzione....bene, nel mezzo di tutte queste battaglie, si iniziò nel paese la campagna di Alfabetizzazione.
In giorni cosi violenti, la battaglia era contemporaneamente aperta su diversi fronti e mentre avvenivano l’aggressione ed i bombardamenti all’Avana, a Sant’Antonio de los Baños e Santiago de Cuba, il 15 aprile si stavano organizzando i preparativi per le future azioni degli alfabetizzatori, iniziando ufficialmente la campagna che culminerà con la dichiarazione “Cuba territorio libero da analfabetismo” del 22 dicembre del 1961.
Ciò vuol dire che nel 2011, ci sentiamo felici di celebrare il 50° Anniversario dell’Alfabetizzazione, che rappresentò un avvenimento culturale importantissimo: si tratta del “decollo” verso quell’obiettivo prefissato da Fidel nel 1960, quando disse che Cuba avrebbe dovuto essere nel futuro un paese di uomini di scienza. Ed il solo fatto di aver alfabetizzato migliaia e migliaia di cubani, senza dubbio, ha rappresentanto per tutti noi un momento di avanguardia culturale di dimensioni gigantesche. 
2) Martí diceva: Essere colto è l’unico modo per essere libero. Quanto il sistema educativo cubano ha influito sul processo di liberazione del popolo cubano dal tentativo colonizzatore statunitense?Al termine della campagna di Alfabetizzazione, sorsero inmediatamente nuove mete e nuovi propositi nell’ambito educativo ed in altri destinati al miglioramento dei più bassi livelli culturali restanti. Migliaia di contadini andarono all’Avana per studiare nelle scuole del Programma Ana Betancourt; migliaia di giovani ottennero borse di studio previste nel grande programma educativo della Rivoluzione nei suoi primi anni che diedero luogo alla creazione di un sistema educativo che coinvolse tutti i livelli dell’insegnamento, fino anche all’insegnamento artistico che fece i suoi primi passi con la Scuola degli Istruttori d’Arte, che proprio quest’anno compie 45 anni di fondazione. Si diede avvio anche all’educazione speciale e se vogliamo dimostrare come il sistema educativo cubano abbia sviluppato questo concetto martiano di “Essere colti è l’unico modo per essere liberi”, possiamo affermare che oggi di fatto ci sono più di cento scuole nelle montagne e nei luoghi più sperduti che hanno anche un solo studente. Ci sono scuole per bambini disabili, con limitazioni fisiche motorie; non esiste a Cuba nessun bambino in grado di ricevere l’insegnamento che non lo riceva di fatto e concretamente. L’insegnamento giunge perfino ai bambini ricoverati in ospedale per problemi gravi di salute.
Ciò vuol dire che tutti i movimenti che sorsero con la campagna di Alfabetizzazione, oggi hanno un'espressione concreta sia nel campo della cultura che della salute e della scienza, sia nello sviluppo culturale, nella creazione di centri di ricerca scientifica, nel Centro di Ingegneria Genetica e Biotecnologia, nel Centro Nazionale dei Vaccini, il Polo Scientifico dell’Ovest, ossia in tutto ciò che ha una ripercussione sulla vita sociale, economica, politica del paese. Si tratta di un importante modo per essere fedeli a Martí e di mettere in pratica i suoi insegnamenti.
3) Il Che parlava della costruzione dell’Uomo Nuovo, in quanto affermava che il socialismo economico solo non sarebbe stato sufficiente a creare una nuova società, se non fosse stato accompagnato dalla preparazione morale e della coscienza dell’essere umano. Cuba come ha messo in pratica questa teoria?La Rivoluzione cubana, con il suo proposito “tutto il bene per l’essere umano”, è destinata a compiti che mirano al miglioramento dell’essere umano, riempirlo giorno dopo giorno della ricchezza spirituale affinchè si trasformi in un essere capace di sentire il dolore di ogni altro essere sulla terra, in qualsiasi posto si trovi. Penso che la vita ce ne abbia dato una dimostrazione concreta.
La trasformazione dell’essere umano in un essere rivoluzionario, che sia capace di offrire agli altri le sue conoscenze, che sia capace di prendersi cura degli altri, è stato evidente nel progretto rivoluzionario cubano, per esempio, quando Cuba ha avuto la possibilità di avere migliaia di giovani collaboratori, tutti volontari, che hanno portato avanti una battaglia di quasi quindici anni cooperando con diversi paesi per sconfiggere l’Apharteid in Africa. Ha appoggiato ed offerto sostegno medico volontario in zone colpite da cataclismi o gravi epidemie, come Haiti, i terremoti in Cile, Pakistan ecc. ecc. Cuba è stata legata alla lotta per il mantenimento della sovranità di molti paesi, è stata legata ai movimenti di liberazione dei paesi africani. Questo è parte del lavoro internazionalista di Cuba ed è l’espressione manifesta di ciò che può fare disinteressatamente un vero rivoluzionario per il miglioramento ed il progresso dei suoi simili.
4) Molti paesi dell’America Latina guardano Cuba come un esempio. In che modo la Rivoluzione Cubana, dal punto di vista dell’internazionalismo culturale, aiuta paesi come il Venezuela, la Bolivia, l’Ecuador ecc. ?L’espressione contemporanea della campagna di Alfabetizzazione di Cuba è il progetto “Yo si puedo” (io si posso) che è stato portato avanti in Venezuela, in Bolivia, in Ecuador, in luoghi molto distanti come Timor del Est, in alcune regioni spagnole, quindi anche in zone europee. Questo è un metodo didattico d’insegnamento cubano che si adatta alle caratteristiche e alla necessità delle popolazioni del territorio in cui è utilizzato. Il metodo “Yo si puedo”, una volta approvato dai Ministeri dell’Educazione del paese richiedente, è applicato dai professori con l’aiuto degli esperti cubani del settore educativo che lavorano in questo senso volontariamente e gratuitamente. La Campagna di Alfabetizzazione a Cuba ha permesso che nel nostro paese si siano laureati medici e paramedici, sono gli stessi che prestano servizio volontario in paesi che necessitano aiuto, come Haiti.
La presenza nella nostra isola della ELAN, ossia la Scuola Latino Americana di Medicina, permette a molti giovani provenienti dal Sud Africa, dall’America Latina ed anche Stati Uniti, Nuova Zelanda ed Asia, con nessuna possibilità economica di poter accedere all’Univeristà, di poter studiare a Cuba gratuitamente e poter diventare medici avendo poi la possibilità di lavorare e prestare servizio ed assistenza nei loro rispettivi paesi.
Il fatto che migliaia di persone di varie nazioni possano a Cuba accedere alla cultura e fare i primi passi per aprirsi al mondo, significa che alfabetizzare è sinonimo di eliminazione dell’oscurità per le masse.
Quando il 22 dicembre del 61 il territorio cubano fu proclamato libero dall’analfabetismo, fu pubblicato un manifesto in cui si diceva “La lanterna deve continuare ad illuminare”; questo perchè gli alfabetizzatori che andavano ad insegnare in posti isolati del paese in cui la luce elettrica ancora non era giunta, portavano con loro delle lanterne per poter lavorare meglio. Di fatto in quei luoghi giunse poi la luce elettrica, ma appunto la luce dell’insegnamento doveva continuare ad illuminare menti e coscienze. Cuba lo continua a fare e porta la luce dell’insegnamento ed il lavoro solidale dei nostri professori e dei nostri medici in diverse parti nel mondo.
5) Le nuove generazioni cubane sono cambiate rispetto a quelle che diedero avvio alla Rivoluzione cubana, in quanto, grazie allo sviluppo del sistema educativo cubano post rivoluzionario, hanno potuto studiare e prepararsi. Che cosa si aspetta il popolo cubano da queste nuove generazioni e che tipo di cammino, pensa, possano intranprende per il futuro rivoluzionario di Cuba?L’espressione concreta di queste “persone nuove” che si incarnano nelle nostre giovani generazioni, è appunto il fatto che siano capaci di portare avanti l’internazionalismo culturale che illumina coscienze e che va alla conquista, nonostante tutti gli ostacoli, della convinzione che un mondo migliore sia possibile. I giovani cubani, anche se nel mezzo di insufficienze ed ostacoli, sanno che la lotta che abbiamo iniziato non sarà sconfitta, il sogno del Che sarà portato avanti e non lasceranno che l’umanità sia schiacciata dalle ingiustizie e dai cataclismi naturali come il riscaldamento globale della terra o i repentini cambiamenti climatici. I giovani cubani sono coscienze che si sono forgiate e che si aprono il cammino verso un futuro che permetterà che questo nostro mondo sia migliore per tutti. Manolo Garcìa Crespo è il Consigliere culturale dell'Ambasciata di Cuba in Italia

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