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Dall'esaltazione agli insulti: grillo e travaglio contro il "popolo del web"

Creato il 02 aprile 2013 da Afrodite
La Rete è buona, no la Rete è cattiva.
Dopo un lungo periodo di mitizzazione del cosiddetto"popolo del web", considerato per sua stessa natura "migliore", sembra ora arrivato il momento della dissacrazione.
Perché chi mitizza non conosce le mezze misure, o ama incondizionatamente, o odia senza nulla perdonare.
Ed ecco il noto giornalista Marco Travaglio concludere un suo recente post (http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/18/ma-oltre-a-scrivere-ogni-tanto-vi-leggete/534004/) con un anatema violento e scurrile: "è ora di riconoscere che molte volte il mitico "popolo del web" è una bella merda!"
Ma che cosa avrebbero fatto gli internauti per meritarsi un attacco tanto virulento?
"... Pretendono che io dia sempre ragione a loro, al loro partito e alla loro squadra..." (rivolto indistintamente agli utilizzatori "del Pdl, del Pd, del M5S, di Sel, della Juventus, del Milan, dell'Inter, della Roma").
E ancora: "...pretendono di dirmi quello che devo scrivere e con quali parole e se non lo faccio sono un venduto" (rivolto in generale ai commentatori del blog) mentre "... "altri ancora confondono il parlare di Tizio (bene o male non importa, basta parlarne) con lo sposare Tizio o addirittura l'esserne servi o pagati".
Ma tutto questo non veniva una volta esaltato e identificato con concetti gloriosi quali la Libertà, la Partecipazione, la Democrazia?
Più o meno negli stessi giorni il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo lamentava sul suo blog (http://www.beppegrillo.it/2013/03/schizzi_di_merda_digitali/index.html che "schizzi di merda digitali" (la parolaccia evidentemente piace!) si erano riversati sul blog medesimo a opera di "orde di trolls, fake, multinick" (traduzione per i non addetti: disturbatori, falsificatori e autori con molteplici e falsi soprannomi).
Ma in che cosa consisterebbero i suddetti schizzi di materiale, diciamo così, organico?
Nientepopodimeno che in inviti alla governabilità per il bene del Paese o alla separazione tra Grillo e Casaleggio o alla divisione tra una parte degli elettori e il M5S per far ritorno all'ovile (dove ovile sta per  "Pdmenoelle").
Insomma, i commenti vanno bene, ma solo se dicono quello che voglio io: queste semplificando e sintetizzando le posizioni di Travaglio e Grillo.
Alla faccia della libertà e della democrazia!
La Rete non è il paradiso terrestre. La Rete spesso viene utilizzata per truffe e imbrogli, la Rete è il mezzo con cui molti pedofili adescano le loro vittime. Esiste addirittura una Rete "parallela" in cui si compiono traffici illegali di ogni genere.
Ma la Rete è anche un mezzo per informarsi, per conoscere, per esprimere la propria creatività, per comunicare, per accedere a dati prima inaccessibili, per evitare lungaggini burocratiche.
La Rete non è né buona, né cattiva in sé.
E' però un mezzo potentissimo che occorre saper maneggiare con perizia per non restare tagliati fuori dall'evoluzione della società, ma anche per non restare vittime di raggiri e atti delinquenziali.
Perché invece di osannarla o criticarla i cosiddetti "intellettuali" non si impegnano a fare opera di educazione digitale?
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