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De-Lovely di Irwin Winkler. We have to move on

Creato il 24 ottobre 2011 da Spaceoddity
De-Lovely di Irwin Winkler. We have to move onIl mondo sarebbe molto più povero senza la musica di Cole Porter (e quella di George Gershwin). Lo dico sempre, vuoi che lo taccia proprio sul mio blog? Per fortuna non sono il solo a pensarlo. Per lo meno Irwin Winkler ha reso un omaggio molto più che formale allo straordinario e inimitabile songwriter, nel dirigere De-Lovely (2004). Ogni volta che l'ho rivisto, l'ho sempre trovato, come dice il sottotitolo del film, Così facile da amare.
Non conosco film più dedicato a un musicista e alla sua musica. Sotto questo aspetto, De-Lovely è senz'altro un capolavoro. La vita di Cole Porter (Kevin Kline), raccontata attraverso un musical, che è anche una storia d'amore, viene scandita dalle sue canzoni e dalle fasi della sua relazione complicatissima con l'incantevole moglie Linda (Ashley Judd). Un matrimonio, quello tra i due, segnato senz'altro dall'affetto e dalla stima reciproca, ma sempre messo alla prova dalle relazioni dell'uomo, tutte a carattere omosessuale. Sicuramente, il rapporto tra Cole e la sua sposa ha il carattere di tutto, fuorché del convenzionale: tuttavia non c'è nessuna forzatura nei due personaggi, quando dicono quello è stato il loro matrimonio, che l'hanno vissuto quasi come volevano loro.
Il mondo in cui Cole e Linda si trovano a vivere la loro storia è dorato, ma non facile. La donna prova sempre a riportare il marito sulla sua strada artistica e umana, senza forzarlo mai, senza indirizzarlo: per molti sarà poco, ma l'eccellente attrice e l'ottimo regista sembrano voler sottolineare che quello - e non altro - è il modo in cui si trova ad amare l'uomo e l'artista. Questi, per parte sua, tradisce se stesso e le sue speranze molto più di quanto venga meno ai patti con la moglie: insegue le lusinghe - e ne cade vittima, con un'ingenuità maliziosa che si stenta ad attribuirgli - invece di esprimere il suo ricco e controverso mondo interiore, produce piccole crepe nella sfera della loro esistenza, anziché popolare i palcoscenici di tutto il mondo con le sue splendide canzoni. Sembra proprio Linda a garantirgli i contratti più importanti e le occasioni che daranno vita ai capolavori più celebri, quasi contro la sua volontà.
De-Lovely di Irwin Winkler. We have to move onMa il Cole Porter di Irwin Winkler è così: recalcitrante alla vita e alle sue leggi. Firma il successo con le sue splendide canzoni con la stessa disinvoltura che mette a sottoscrivere la sua e l'altrui sofferenza con le sue leggerezze. La sua vocazione alla felicità è una vibrazione, un dono, quasi un piacere profondo e ineluttabile. Kevin Kline ci resistituisce un uomo dalla generosità feconda e improvvisa come un capriccio, ma capace di risuonare in ogni persona che avesse a che fare con lui, nonostante le numerose intemperanze. Un uomo capace di riguardare alla sua vita, alla sua Linda con gli occhi di chi sapeva apprezzarne il valore reale. Questo meraviglioso Cole Porter è un dandy, un uomo sempre capace di trovare la bellezza e sempre tentato di andar oltre. Ma un dandy vero, abbastanza adulato dal suo stesso egoismo e capace di trovare, sempre, la bellezza e l'armonia.

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