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Delitti e gialli nella foresta di khimki , a mosca

Creato il 09 novembre 2010 da Madyur

Quello che si sta facendo attorno al bosco di Khimki , enorme polmone verde alle porte di Mosca, è una storia cupa e dolorosa , piena di personaggi oscuri e vittime indifese. L’altro giorno , con mitra spianati e faccia cattiva , migliaia di poliziotti hanno impedito l’accesso al bosco certificando lo stato d’allerta e la svolta violenta di quello che sembrava solo una delle tante battaglie ecologiste.

Nessuno dei militanti di Ecodefense , che si battono per la salvezza del bosco di Khimki, non hanno osteggiato la polizia , c’era altro più urgente da fare. Innanzitutto picchettare l’ospedale del centro della capitale dove Oleg Kashin , giornalista del Kommersant che aveva preso a cuore la causa , giace ancora tra la vita e la morte dopo il pestaggio di venerdì scorso. Poi mostrare cartelli e striscioni sui marciapiedi del ministero dell’interno e del comando della polizia per chiedere giustizia.

I difensori della foresta sono gran parte giovani. Hanno cominciato la loro protesta in maniera naturale , sembra con spirito boy-scout. In poco tempo hanno visto pestaggi , tentato omicidi , sono stati inseguiti e malmenati da misteriosi picchiatori incappucciati , si ritrovano a non tornare a casa dopo il tramonto.

Il bosco di Khimki è un terreno di mille ettari , fatto di betulle e querce secolari, abitato da alci, cinghiali e varie specie di uccelli rari. Si trova a Nord Ovest , dove il territorio della capitale diventa area di competenza della città satellite di Khimki , un tempo famosa per le sue industrie belliche.

Putin ha deciso che in quest’area di costruire il raddoppio dell’intasatissima autostrada che collega Mosca a San Pietroburgo. Decisione assolutamente illogica perché , al di là della distruzione dell’ecosistema , il passaggio da Khimki costringerebbe l’autostrada a una deviazione sulla sua rotta con sicuri rallentamenti e ingorghi.

Ma devastare la foresta avrebbe infatti notevoli vantaggi economici: consentirebbe di dare un altro sfogo alla strada per l’aeroporto internazionale di Sheremetyevo dando la possibilità ad Aeroflot e agli altri gestori di avere gratis un collegamento troppo costoso per loro; salverebbe con la donazione di un terreno statale , le proprietà di diversi oligarchi che si estendono ben oltre la capitale. I padroni di case delle zone circostanti già fantasticano di centri commerciali , villette , faraoniche opere architettoniche.

Il governo russo ha già ottenuto il partenariato di molte banche occidentali tra cui la Bers e la Banca europea degli investimenti. Un giro miliardario difficile da commuovere anche con l’elenco delle vittime della maledizione di Khimki. Il primo è un giornalista , Beketov, direttore del quotidiano locale Khimki Pravda. Due anni fa denunciò e speculazioni del progetto e si ritrovò gli incappucciati in casa.

Picchiato senza pietà davanti alla famiglia vive da allora paralizzato e in stato di semi-incoscienza . Da allora è vita dura per Irina Chirikova , 40 anni, ingegnere , che ha trasformato la sua casa di Khimki nel quartier generale di Ecodefense. Esce da casa solo scortata dal marito o dagli amici , e per due volte ha evitato miracolosamente un motociclista che ha tentato di investirla. Tra i suoi collaboratori c’era Kostantin Fetissov , massacrato a sprangate.

Il lavoro da fare è ancora tanto. Medvedev ha deciso di congelare i lavori per approfondire la questione. Ma gli interessi in gioco sono alti , qualcuno ha fretta di liberarsi dei difensori della foresta.

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