Della Vecchia/Prc Umbria: “No alla riduzione dei consiglieri regionali. Dimezzare le indennità e diminuire gli sprechi”

Riceviamo e pubblichiamo

Rifondazione comunista dell’Umbria ribadisce la propria contrarietà rispetto al voto del Consiglio Regionale che ha modificato lo Statuto regionale prevedendo la riduzione dei consiglieri regionali da 30 a 20. Riteniamo che questo indirizzo rappresenti un passo decisivo verso la riduzione della rappresentanza democratica, sociale e del pluralismo politico e culturale della nostra regione, nonché verso la possibile estromissione dal Consiglio regionale di rappresentanti di alcuni territori e importanti città dell’Umbria. Il rischio è che l’Assemblea legislativa dell’Umbria si trasformi in un consiglio di circoscrizione. Dietro a questa risoluzione, ancora una volta mascherata ingannevolmente dall’esigenza di contenere i costi della politica, si nasconde la volontà di rafforzare il Presidenzialismo e di introdurre in Umbria un sistema bipartitico di fatto. Ecco, poi non ci si lamenti dell’astensionismo crescente. Continuiamo a pensare che per contenere veramente i costi della politica bisognerebbe dimezzare del 50 per cento le indennità di consiglieri e assessori regionali e riqualificare un apparato burocratico regionale di dirigenti troppo costosi. Occorre inoltre riconoscere la centralità dell’Assemblea elettiva per dare un nuovo protagonismo ai cittadini e allargare la democrazia, superando l’attuale sistema presidenziale per tornare ad una Assemblea eletta in modo proporzionale, senza listini e premi di maggioranza. Detto questo, viste le dichiarazioni dell’ex sindaco Locchi al quale evidentemente sono sfuggiti i risultati elettorali del centro-sinistra e di Rifondazione comunista a Corciano, chiediamo l’immediata convocazione della coalizione regionale.

Luciano Della Vecchia, Segretario Regionale Prc Umbria