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Diamo i numeri…

Creato il 07 ottobre 2011 da Pioggiadinote

Nell’ultima settimana, l’intensificarsi  di ricerche che portano da google a questo blog attraverso diciture quali “cosa fa il pianista accompagnatore danza” o “nozioni di danza per pianisti accompagnatori” o “brani per accompagnare al pianoforte una lezione di danza” et similia mi fa pensare che la recentissima istituzione del Biennio in Discipline musicali per Maestro collaboratore per la danza abbia suscitato l’interesse – un poco acerbo - di molti pianisti,Diamo i numeri… forse appena diplomati, secondo il vecchio ordinamento o il nuovo. Il corso, promosso dal Conservatorio de L’Aquila in collaborazione con l’Accademia Nazionale di Danza, partirà da questo anno accademico dopo anni di slittamenti, e devo dire che il piano degli studi è stato stilato in modo mirato e competente.

Va diffondendosi, tra le tante, una voce secondo la quale entro pochissimi anni, giusto il tempo di ottenere i primi laureati, questo Biennio verrà richiesto come titolo di accesso per i posti di Pianista accompagnatore per la danza nei Licei coreutici, istituiti nel numero di cinque in tutta Italia l’anno scorso, arrivati a quota undici quest’anno.

Per chi – come la sottoscritta ad esempio – possiede già tre (3) diplomi musicali più un (1) Biennio in Discipline musicali, oltre che un’esperienza di dodici (12) anni come maestro collaboratore per la danza, e un’età (41) non più tanto giovane, ciò significa l’obbligo di iscriversi anche a questo corso di laurea, per coltivare la speranza di una collaborazione stabile e non precaria.  L’Accademia Nazionale di Danza, istituzione di studi superiori unica in Italia, vittima in parte di un sistema assurdo e antiquato come quello delle assunzioni ministeriali,  non assume infatti pianisti da moltissimi anni. Alcuni di essi dipendono dall’Accademia come precari – con fortune alterne -  da dieci, dodici, vent’anni (20) e non c’è alcun segnale secondo il quale musicisti specializzati e altamente qualificati come loro possano sperare in una stabilizzazione. Anzi! E’ possibile che, con il tempo, parte del percorso formativo finora portato avanti esclusivamente dall’AND sarà in qualche modo delegato ai Licei coreutici. Quindi l’AND avrà necessità di pianisti ancor meno di oggi, e invece giovani neolaureati potranno accedere ai posti nei Licei coreutici scavalcando tranquillamente chi svolge già da anni quel lavoro ad alto livello. A dir la verità, per qualche misteriosa ragione venata anche di autolesionismo, i reclutamenti di questi due anni per i Licei coreutici si sono rivelati scarsamente … produttivi, visto che gli assegnatari dei posti o non hanno alcuna esperienza (!) nel campo (pianisti accompagnatori per la danza) o ne hanno pochissima, superando grazie all’evidente inadeguatezza dei criteri adottati (già sensibilmente differenti da un anno all’altro) candidati molto più qualificati…

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