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Dicembre 2012

Da Ant0n3l


È arrivato, finalmente. Dicembre. Filippo ha aperto la casellina numero 1 del calendario dell’Avvento che ho rigorosamente comprato in pasticceria (non sono brava come le amiche creative che ne hanno costruiti di bellissimi) perché un cioccolatino, di mattina ci sta sempre bene.
Già questo addolcisce la giornata e regala un’atmosfera di allegria, se poi calcoliamo che quest’anno Dicembre comincia di sabato, c’è un altro motivo per esser contenti. Che il sabato è il mio giorno preferito, anche adesso che “lavoro” da casa, anche se qualche volta scrivo pure al sabato… Spesso scrivo per piacere personale ma a volte anche per dovere. Capita...
Sabato mi sa di libertà. E Dicembre di famiglia, di calore. Di Amore. 
Dicembre è un’opportunità per ritrovarsi, per fermarsi un attimo a riflettere e fare mente locale. È un’occasione per riuscire ad assaporare momenti normali ma speciali che spesso durante il resto dell’anno non siamo in grado di cogliere perché rapiti dal vorticoso vagare delle nostre vite. Che le vacanze, permettono anche a questo. Fermarsi. Stare assieme. E non è poco.
Dicembre serve per salutare il vecchio e ricaricarsi per affrontare il nuovo che, proprio perché non si sa cosa porterà, infonde una buona dose di "speranza".
Che al futuro, si deve guardare con speranza, anche quando in Italia si sono toccati i duemilioniottocentosettantamila disoccupati (quelli ufficiali…) e nell’anno nuovo è stimato che diventeranno tremilioni.
Si deve guardare al futuro con speranza anche quando si percepisce che i tagli imposti alla scuola pubblica finiranno per distruggerla e non abbiamo idea cosa faranno i nostri figli da grandi. Che non dovranno essere “choosy” l’abbiamo capito, che uno può “inventarsi” qualcosa, pure… ma non è mica così semplice.
Dobbiamo guardare con speranza al futuro anche quando, vista come è messa la sanità pubblica, dobbiamo solo sperare di non ammalarci che, fra un po’, mica tutti potranno curarsi.
Dobbiamo guardare con speranza al futuro anche quando ci rendiamo conto (grazie a vari programmi inchiesta alla TV e ad articoli sui giornali) che siamo stati, continuiamo ad essere e - se non cambiano le cose – continueremo ad essere governati da imbecilli.
Si deve guardare con speranza al futuro anche quando apri la cassetta della posta e trovi la busta vuota (da riempire con soldi) che ti ha lasciato la Chiesa della tua città per Natale, con l’avviso della data e dell’orario in cui passerà un suo funzionario a ritirarla. Che se ti fai trovare, ci scappa pure la benedizione alla casa, così potrai stare sereno, che anche se non hai certezze e non sai quale futuro potrai garantire ai tuoi figli, Dio – intanto - ti aiuta, anche a pagare l’Imu.
Il mio Dicembre serve a questo, a chiudere la porta di casa e a lasciare fuori il mondo, a respirare piano, senza fretta, l’Amore che solo una madre è in grado di provare nei confronti della propria creatura e ad accendere il fuoco per riscaldare la mia famiglia.
Poi, il futuro si vedrà. Che la “speranza”, comunque, rimane.

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