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Droga, cellulari e schede telefoniche diretti ai detenuti di Velletri

Creato il 04 marzo 2016 da Retrò Online Magazine @retr_online

14 persone responsabili dell’introduzione di droga e cellulari nelle carceri di Velletri

Roma: stamattina i carabinieri del Comando Provinciale hanno eseguito un provvedimento cautelare nei confronti di 14 persone che avrebbero permesso l’introduzione nel carcere di Velletri di droga, cellulari, e schede telefoniche a disposizione dei detenuti.

L’operazione è avvenuta nelle province di Roma e Latina e ha permesso di interrompere il traffico di stupefacenti e telefoni che, eludendo i controlli, giungevano ai detenuti di Velletri. Nella vicenda sarebbero coinvolti anche un agente della polizia penitenziaria e un infermiere in servizio nel carcere preso nel mirino. L’agente di polizia era già agi arresti domiciliari perché arrestato in flagranza a febbraio 2015. Il provvedimento cautelare è stato emesso da Zsuzsa Mendola, gip del Tribunale di Velletri, su richiesta della Procura locale.

Ai due pubblici ufficiali coinvolti pervenivano direttamente le richieste dai detenuti: questi ultimi tramite gli apparati cellulari illecitamente in uso nella cella si mettevano in contatto con i familiari per ordinare la droga e schede telefoniche che venivano smerciate nel carcere. “Adesso in cella siamo in tre, tutti e tre a parlare al telefono“. Questo il contenuto di una delle intercettazioni effettuate dai carabinieri nell’ambito dell’inchiesta: sono serviti quattro mesi di intercettazioni telefoniche e ambientali per sventare i progetti dei detenuti, tra cui uno di evasione dall’istituto penitenziario di Velletri. “Qui c’è un infermiere che mi viaggia già - scrive il nipote -, gli do il tuo numero. Devi farmi entrare un telefono piccolissimo con due schede e un po’ di pasticche…“: i detenuti comunicavano con i parenti e gli amici non solo grazie ai cellulari, ma anche tramite dei bigliettini rinvenuti all’interno del penitenziario.

In contemporanea sono state effettuate delle perquisizioni in alcune celle degli istituti di pena di Civitavecchia, Frosinone, Roma Rebibbia, Roma Regina Coeli, Campobasso, Viterbo e Spoleto in collaborazione con il Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria. Il procuratore di Velletri Francesco Prete ha espresso il suo timore riguardo alla vicenda: “C’è preoccupazione per la potenziale diffusione del fenomeno. Sorprende la facilità con cui i detenuti riuscivano a introdurre droga e cellulari in carcere. Non si possono escludere fenomeni analoghi altrove. Di sicuro sono stati riscontrati a Velletri, Rebibbia e Viterbo”.

Un detenuto, per passare indenne ai controlli e alle perquisizioni, ha ingerito due schede telefoniche. È stato anche rinvenuto un telefono cellulare nel WC della cella dello stesso detenuto.

CM

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