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Ecco a voi l’essere che riesce a sconfiggere la morte.

Creato il 02 dicembre 2012 da Vittorionigrelli @vittonigrelli

Circa 4000 anni fa Utnapishtim disse a Gilgamesh che il segreto dell’immortalità giaceva in un corallo sul fondo dell’oceano (per saperne di più sulla storia clicca qui).

Christian Sommer, biologo tedesco, nel 1988 scoprì quel segreto proprio sul fondo dell’oceano.

Stava trascorrendo l’estate a Rapallo e conduceva delle ricerche sugli  idrozoi, dei piccoli organismi invertebrati che a  seconda della loro fase di vita assomigliano o a una medusa o a un corallo morbido.

Tra le centinaia di organismi che aveva raccolto sul fondale ce n’era uno noto ai biologi come Turritopsis dohrnii, comunemente noto come “la medusa immortale”.

Ecco a voi l’essere che riesce a sconfiggere la morte.

Dopo alcuni giorni Sommer si accorse che la Turritopsis dohrnii si comportava in un modo particolare: percorreva l’età in senso inverso, ringiovaniva fino a raggiungere il suo primo stadio di sviluppo per poi ricominciare il suo nuovo ciclo di vita.

Questa scoperta sembra dare la dimostrazione che il ciclo nascita-crescita-morte non è irreversibile.

È come se un vecchio crescesse e man mano ringiovanisse fino allo stadio di feto, un po’ come nella barzelletta di Woody Allen. Per questo motivo la Turritopsis dohrnii è spesso chiamata “la medusa Benjamin Button”.

Molte ricerche sono state compiute dopo la scoperta di Sommer e si sono fatti alcuni progressi. Oggi sappiamo, per esempio, che il ringiovanimento della Turritopsis dohrnii è causato da stress ambientale o aggressioni fisiche.

Oppure sappiamo che, durante il ringiovanimento, subisce una transdifferenziazione cellulare, processo per cui una cellula viene convertita in una cellula di un altro tipo, per esempio una cellula della pelle diventa una cellula nervosa.

Questa specie di medusa si sta rapidamente diffondendo in tutti gli oceani del mondo, con quella che la biologa Maria Pia Miglietta  definisce una “invasione silenziosa”. Questa specie è stata osservata non solo nel Mediterraneo ma anche al largo delle coste di Panama, Spagna, Florida e Giappone, e sembra in grado di sopravvivere e svilupparsi nelle acque di tutti gli oceani del mondo. Magari in un futuro lontano molte forme di vita saranno estinte ma gli oceani brulicheranno di “meduse immortali”.

Clarissa Quagliotti



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