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Egitto nel caos, sciolto il Parlamento: i Fratelli musulmani parlano di “Golpe”

Creato il 14 giugno 2012 da Candidonews @Candidonews

Egitto nel caos, sciolto il Parlamento: i Fratelli musulmani parlano di “Golpe”

L’Egitto piomba del caos politico-istituzionale. La Corte Suprema, alla quale si era rivolto uno dei due candidati alle Presidenziali, Ahmed Shafiq,  per ribaltare un provvedimento del Parlamento che ne impediva la candidatura, ha accolto il ricorso e successivamente ha decretato lo scioglimento del Parlamento stesso per incostituzionalità.

Il Paese torna quindi nel baratro di una guerra civile, i Fratelli Musulmani, che pensavano di aver già vinto le Presidenziali con il loro candidato Mohamed Morsy, a causa dell’annullamento della candidatura di Shafiq, hanno dapprima ricevuto un colpo con il ritorno in corsa del loro avversario e poi hanno visto sciogliere, da parte della Corte, il Parlamento eletto pochi mesi dove sono presenti con una schiacciante maggioranza.

Proteste nelle strade, insurrezioni e accuse di ‘Golpe’ si stanno susseguendo in Egitto. A due giorni dal ballottaggio Presidenziale. Tensione ai massimi livelli.

Pensare che chi si è battuto per una ‘primavera egiziana’ democratica debba ora scegliere tra un candidato estremista ed uno espressione del vecchio regime di Mubarak fa pensare.

La Stampa. A due giorni dalle elezioni presidenziali è caos in Egitto. La Corte Costituzionale ha dichiarato «incostituzionali tutti gli articoli della legge elettorale» con la quale era stata eletta l’Assemblea del popolo (la Camera bassa del Parlamento egiziano) solo qualche mese fa, tra il 28 novembre e l’11 gennaio scorso.

Come si è arrivati allo scontro tra Corte Costituzionale e Parlamento:

Geopolitica
Il 23 ed il 24 maggio del mese scorso si sono tenute in Egitto le elezioni per dare al Paese un nuovo presidente dopo la caduta dell’ultimo dei faraoni, Hosni Mubarak. Sono state le seconde elezioni presidenziali nella storia dell’Egitto con più di un candidato – dopo quelle del 2005 – e le prime dell’era post Mubarak. Le urne hanno decretato che per Mohamed Morsy, il candidato del partito Libertà e Giustizia (i Fratelli Musulmani, estremisti) e Ahmed Shafiq (vicino al vecchio regime di Mubarak gode anche della simpatia dei militari, attualmente detentori del potere) , che occupava la sedia da Primo Ministro durante la passata legislatura, l’avventura elettorale deve continuare (forse).
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Questi i risultati della prima tornata elettorale; al ballottaggio dunque si scontreranno Shafiq e Morsy. C’è però un tassello da aggiungere al quadro che si va delineando. Il 12 aprile il Parlamento ha votato una legge che proibisce a quanti hanno occupato cariche istituzionali di rilievo nello scorso decennio (2001-2011) di concorrere per le nuove elezioni. Questa legge si applicherebbe, comportandone l’esclusione, a personaggi come Omar Sulaiman (ex vice-presidente nonché capo dell’intelligence) e Ahmed Shafiq (Primo Ministro sotto il governo Mubarak)

Il conseguente ricorso di Shafiq, presentato alla Commissione Suprema per le elezioni presidenziali, faceva leva sul fatto che dalla sua applicazione esulava il caso di Amr Moussa. Essendo stato accolto il ricorso, Shafiq ha potuto continuare la sua corsa elettorale, mentre la legge è stata sottoposta alla Suprema Corte Costituzionale


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