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Emergenza neve a Treia e Urbino: diversamente “abili” Municipalità

Creato il 09 febbraio 2012 da Elvio Ciccardini @articolando

E’ nevicato, almeno la prima mandata. La seconda scenderà nella giornata di domani e di domenica. Almeno così dicono. Il sottoscritto ha vissuto l’evento in due Comuni: Urbino, per lavoro, e Treia, per disgrazia residenziale.

Indubbiamente, un cittadino, che paga le tasse, fino a prova contraria è nel momento del bisogno, cioè dell’emergenza, che chiede, o si aspetterebbe, l’aiuto delle istituzioni….

Emergenza neve a Treia e Urbino: diversamente “abili” Municipalità
In effetti, nel Comune di Urbino, con 2,5 metri di neve, il Comune si è allertato con mezzi spargisale, con spazzaneve, con “gruppi di uomini” dotati di pale. Sono stati coordinati, inoltre, sia i volontari sia i giovani. Un servizio di informazione per la segnalazione delle emergenze ha bussato di porta in porta nel centro storico. Gli anziani sono stati assistiti. Questo lo ho potuto constatare personalmente. La città si è mossa e l’amministrazione comunale l’ha coordinata. Poi è venuto l’esercito, assieme alla Protezione civile. La città era presidiata, tutti fornivano indicazioni e informazioni. Per cui si sapeva quale strada era praticabile, quale non lo era, quali farmacie erano aperte e quali no. Era una situazione di emergenza, sicuramente ci sono stati disagi, ma alla fine se la sono cavata tutti, amministrazione e cittadini, egregiamente.

Emergenza neve a Treia e Urbino: diversamente “abili” Municipalità
Arriviamo nella provincia di Macerata… e che l’attivismo delle istituzioni non fosse lo stesso, lo si poteva notare slittando sulla strada Regina. Non ho incontrato, nella giornata di Lunedì, nessun mezzo spargisale. Infatti ci si poteva pattinare da Porto Recanati fino fino a Macerata. Proprio sotto Macerata, con la neve spazzata dal vento, la strada si stringeva ad una carreggiata. Nessuna segnalazione… solo grandi slittamenti di macchine per evitare tamponamenti.

Emergenza neve a Treia e Urbino: diversamente “abili” Municipalità
Arrivato a Treia, la neve non superava i 50 cm, ma l’unico servizio realmente visibile era quello dei Vigili urbani che suonavano ai campanelli per avvisare i cittadini di togliere sporgenze di neve dai tetti e ghiaccioli. Se fossero caduti, la colpa sarebbe stata dei cittadini. Indubbiamente, l’approccio dell’amministrazione è diverso.

Poi mi imbatto nell’ordinanza del Sindaco Santalucia, la n.7 del 7/2/2012. Ne leggo la prima parte e posso anche condividerla. Ma al punto due sbotto a ridere.

Così recita:

2. I proprietari, conduttori, amministratori di edifici a qualunque uso destinati (civili abitazioni, negozi, esercizi commerciali, stabilimenti, magazzini, ecc.) prospicienti aree soggette a pubblico passaggio nonché tutti i concessionari di aree pubbliche hanno l’obbligo, al fine di tutelare la incolumità delle persone, di sgomberare dalla neve, rompere o rimuovere il ghiaccio e coprire con sale, segatura o altro materiale idoneo marciapiedi e portici fronteggianti le rispettive proprietà o dai quali si accede alle stesse o le aree concesse, eliminando anche gli eventuali accumuli di neve davanti ai propri accessi o edifici provocati dal passaggio dei mezzi spartineve sulla strada pubblica.

Non so quanti di voi conoscano la struttura del centro storico di Treia. Sgomberare da neve e gelo i marciapiedi non esiste, perchè nel centro storico non ci sono. Laddove esistono, significa ripulire sostanzialmente la strada. Mentre, nel centro storico, con vie di larghezza inferiore ai 5 metri, tra dirimpettai, ci si metterebbe a spalare l’uno contro l’altro. La cosa strana è che si dice espressamente che si dovrebbe spalare anche quella neve accumulata dai mezzi chiamati dal Comune  per rimuoverla!

La domanda è una: il freddo ha congelato i neuroni del Sindaco? Da quando un cittadino dovrebbe provvedere a rimediare all’operato di un “soggetto” che già ha pagato, poichè fornitore del suo Comune? Tanto varrebbe arrangiarsi da soli che, in sintesi, è il vero contenuto di questa ordinanza. Ma non finisce qua, c’è anche il punto 3…

3. I proprietari, conduttori, amministratori di edifici a qualunque uso destinati (civili abitazioni, negozi, esercizi commerciali, stabilimenti, magazzini, ecc.) devono provvedere a che siano tempestivamente rimossi i ghiaccioli formatisi sulle gronde, balconi, terrazzi, pensiline o su altre sporgenze, nonchè tutti i blocchi di neve o di ghiaccio aggettanti, per scivolamento oltre il filo delle gronde o da balconi, terrazzi od altre
sporgenze, su marciapiedi ed aree di pubblico passaggio, onde evitare pregiudizi alla incolumità delle persone e danni alle cose ed adottando durante tali operazioni le opportune cautele. Nelle more della rimozione dovranno provvedere a delimitarne le zone di caduta, osservando le disposizioni eventualmente impartite dall’autorità comunale a
garanzia della circolazione.

Se si formano cumuli di neve o ghiaccioli sulle grondaie, bisognerebbe rimuoverli. Questa volta sono d’accordo. Il problema è come? Una vecchietta con le preghiere… e magari un giovane con un pò d’ingegno!

4. Quando si renda necessario procedere alla rimozione della neve da tetti, terrazze, balconi o in genere da qualunque posto elevato, la stessa deve essere effettuata senza interessare il suolo pubblico. Qualora ciò non sia obiettivamente possibile, le operazioni di sgombero devono essere eseguite delimitando preliminarmente ed in modo efficace l’area interessata ed adottando ogni possibile cautela, non esclusa la presenza al suolo di persone
addette alla vigilanza. Salvo il caso di assoluta urgenza, le operazioni di rimozione dovranno essere eseguite delimitando il luogo e dandone preventiva comunicazione al locale Comando di Polizia Municipale.

Il punto quattro sembra ragionevole. In realtà potrebbe non esserlo. Già i cittadini si trovano a dover spalare la neve davanti alle proprie abitazioni senza invadere il suolo pubblico. Impresa non semplice. Poi dovrebbero delimitare le aree per tutelare i propri concittadini durante le rimozioni della neve dai tetti. Come se non bastasse il “fai da te”, si dovrebbe anche informare il Comando di Polizia Municipale. Per quale motivo? Se l’amministrazione pretende che i cittadini si arrangino da soli, perchè mai dovrebbero informare il Comando di Polizia Municipale del loro operato? Per sentirsi dire bravi? Mi sembra assurdo. Considerando che, in caso di impossibilità personale a procedere, si è detto di rivolgersi all’Ufficio Tecnico per avere il nome di ditte (o ditta) da poter contattare. Che “fornitore” fortunato! In un periodo di picco di lavoro ha come “agente commerciale” addirittura l’Ufficio tecnico di un Comune!

Sorvoliamo sui punti 5 e 6. Passiamo al sette…

7. I canali di gronda ed i tubi di discesa delle acque meteoriche debbono essere sempre mantenuti in perfetto stato di efficienza.

Come? Soffiandoci dentro? Oppure salendo sul tetto innevato per verificare che non siano ostruiti? Ma il meglio arriva al punto 8…

8. I privati che provvedono ad operazioni di sgombero della neve dal suolo
pubblico non devono in alcun modo ostacolare la circolazione pedonale e veicolare, ed il movimento dei mezzi destinati alla raccolta dei rifiuti. La neve rimossa deve essere ordinatamente ammassata in modo da non creare ostacoli o limitazioni alla circolazione veicolare e pedonale.

Non solo il cittadino treiese deve sgomberare neve dal suolo pubblico ma, nel farlo, non deve nemmeno ostacolare la circolazione. A questo punto ritengo possa essere utile che la cittadinanza raccolga la neve, la carichi in auto, si rechi in Comune e…

Dopo questo elenco, che continua ancora per qualche punto di “doveri” del cittadino, si arriva alla menzione delle punizioni, con tanto di riferimento al codice penale e sanzioni varie.

Alcune considerazioni:

1) E’ evidente che l’amministrazione comunale di Treia non sa, o fa finta di non sapere, cosa ancor peggiore, di essere stata eletta per servire i cittadini e non per essere lei servita da questi ultimi.

2) E’ evidente che tale ordinanza non tiene in considerazione che gli anziani, che vivono soli, e nel Comune sono parecchi, non possono adempiere a nessuno dei “doveri” che il Comune vorrebbe “imporgli”. Dimostrando così scarso spirito di solidarietà, poca coscienza etica e scarsa morale.

3) E’ evidente che, oltre agli anziani, anche i proprietari disabili non potrebbero, se non pagando privati, provvedere autonomamente. Ma per questo c’è l’ufficio tecnico del Comune che sa indicare a chi rivolgersi!

4) E’ anche evidente che, in un periodo di crisi economica, dire ai cittadini di arrangiarsi e poi consigliargli di rivolgersi a privati a pagamento è “privo di ogni principio etico”. Chi ha i soldi avrà il tetto pulito pagando, chi non li ha si troverà a rischiare le sanzioni previste dall’ordinanza comunale. Quale principio di solidarietà può giustificare tutto questo?

5) E’ evidente che nessun monitoraggio delle situazioni di emergenza e di difficoltà è stato previsto e realizzato.

6) E’ evidente che il Comune non abbia voluto appellarsi alla solidarietà e al volontariato. Nessun volontario, infatti, è stato coordinato. Così come non c’era nessun presidio della Polizia Municipale nei centri nevralgici di viabilità stradale.

7) E’ evidente che i residenti che si trovano, per un qualsiasi motivo, fuori Treia, non possono adempiere al compitino del Comune. Pertanto, nessuno provvederà a mettere in sicurezza i loro tetti, a staccare i loro ghiaccioli e a spazzare lo spazio antistante le loro abitazioni. In quei punti, tutti i cittadini rischiano di non essere al sicuro.

8) E’ evidente che i non residenti, ma con abitazioni di proprietà in Treia, si troveranno nella stessa situazione dei residenti del punto 7.

Una piccola nota. La Giunta Regionale delle Marche ha stanziato 1 milione di euro per integrare l’indennità di Cig o mobilità per i lavoratori che si presenteranno ai comuni per collaborare con i lavori di rimozione di ghiaccio e neve. Si trattava di 50 euro lorde al giorno per il lavoratore che aderisce all’appello. Si tratta di un’ottima misura di sostegno sociale, seppur legata ad un’evenienza eccezionale.

La domanda è: un cassaintegrato treiese che avrebbe voluto guadagnare onestamente 50 euro lorde al giorno, se si fosse recato in Comune, cosa avrebbe ottenuto?

Verosimilmente gli sarebbe stato intimato di andare a spalare la neve davanti alla propria abitazione e di far cadere quella del tetto, senza sporcare il suolo pubblico, ovviamente gratuitamente, altrimenti avrebbe rischiato di incappare nelle sanzioni dell’ordinanza del sindaco Santalucia!

Una regione: le Marche. Due Municipalità diversamente “abili”: Urbino città ideale, Treia non è tale.

Ai cittadini l’ardua sentenza!

 

Note: la prima foto è di una fermata dell’autobus di Urbino, la seconda è stata scattata lungo la strada Regina, la terza è di una via principale di Treia.


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