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Eterna questione: scrivere è un talento?

Creato il 02 novembre 2012 da Nicola Nicodemo
Eterna questione: scrivere è un talento? Scrivere è un talento? È una domanda a cui ancora non si è trovata una risposta univoca. Alcuni dicono che, sì, ci vuole un talento innato per scrivere. Altri dicono che invece si può imparare: tutti sono potenziali scrittori. Una sub-categoria di questi ultimi giustifica con questa tesi i corsi di scrittura creativa a pagamento. Ma questa è un'altra storia, e non influisce sulla possibilità di imparare a scrivere.
Già, ma è davvero possibile imparare a scrivere? Lo chiedo a voi, e intanto qui sotto riporto qualche mia considerazione.

Diventare scrittore: non basta volerlo!

Eterna questione: scrivere è un talento? Dire "Voglio diventare scrittore" e diventarlo davvero sono due cose molto diverse. Scrivere bene - traguardo forse a cui ben pochi sono arrivati - non è cosa da tutti. Quello che ci si chiede è se ci sono prerequisiti "di nascita" senza i quali non si può sperare di riuscirci. Tutti, credo, concordiamo nel dire che Dostoevskij e Hemingway erano dei geni. Avranno avuto sicuramente qualità innate, che hanno poi saputo sfruttare. Ma, se non si hanno queste capacità, non è detto che bisogna arrendersi. Come non è detto che basta volerlo. Ci vuole impegno, costanza e tanto studio. Dove si studia? Sui libri, che domande... A prescindere dai corsi di scrittura creativa (in quindici giorni non ti possono insegnare a scrivere, ma alcuni potrebbero essere utili), leggere molto è la sola arma che ha l'aspirante scrittore per fare esperienza. Abbinata all'esercizio. Per scrivere bene bisogna cominciare a scrivere e non fermarsi più. Ogni volta che scriveremo una storia, caratterizzeremo un personaggio, revisioneremo il testo, acquisiremo competenze che prima non possedevamo. Quindi, se vuoi agisci.

Scrivere può non essere un talento. Ma ci vuole passione.

Eterna questione: scrivere è un talento? Talento e passione non sono la stessa cosa. Ma entrambi, in modo complementare, contribuiscono alla formazione dello scrittore. Mi spiego meglio. Magari qualcuno ha davvero passione per la scrittura, ma è totalmente negato. Qualcun altro, che ha un vero talento, viene più volte spronato ad applicare le proprie capacità, ma non ha alcun interesse per la scrittura. Entrambi falliranno. La scrittura non è solo una questione di talento. È una questione di talento e passione (e moltissimo altro, ndr). Più passione che talento. Perché al talento innato si può sostituire (con effetti diversi, sia chiaro) l'esperienza e le competenze acquisite. Alla passione cosa sostituisci? Ama ciò che scrivi. Ama scrivere!

E se non ho talento? La soluzione: leggi!

Eterna questione: scrivere è un talento? Questa non pretende di essere una soluzione assoluta, ma sicuramente una buona alternativa alla mancanza evidente di talento innato. Del resto la lingua è fatta di parole, di sintassi, di strutture narrative. Cose che apprendiamo nel corso della nostra crescita. Le qualità innate potrebbero essere più che altro una predisposizione al corretto uso della lingua e all'abilità nel creare storie sfruttando la propria fantasia. E se questo talento non lo abbiamo dobbiamo leggere. Perché? Per acquisire vocaboli nuovi, espressioni e proprietà linguistiche che non conoscevamo, per confrontarci con gli altri autori, analizzando il loro modo di utilizzare la lingua, di plasmarla ai loro scopi. In che modo usano i dialoghi, le metafore, le parole. Come caratterizzano i personaggi. Insomma, tutta una serie di cose, dalle più banali alle più complesse, che possiamo acquisire solamente con la lettura.

Scrivere è un buon esercizio quotidiano.

Eterna questione: scrivere è un talento? Scrivere tutti i giorni. Un altro consiglio utile. L'esperienza si matura anche con la pratica. Se nella lettura ci confrontiamo con gli autori, scrivere ci aiuta a confrontarci con noi stessi: ci permette di scoprire le nostre abilità e le nostre carenze, gli aspetti da perfezionare e i problemi su cui soffermarci con più attenzione.
Quello che io penso, in conclusione di questo articolo "di riflessione" è che nella scrittura il talento è importante, ma relativo. Chi non lo ha non deve rinunciare a scrivere. La strada sarà più difficile, ma con tanta passione si può anche tentare. Voi cosa ne pensate? Quanto conta il talento e quanto la passione?

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