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Expo 2015. Riflessioni sull'accordo di programma.

Creato il 26 luglio 2011 da Anticasta

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In questi giorni leggiamo un mare di polemiche sull'expo. Molti si aspettavano una rinuncia da parte di Pisapia ma in realtà nemmeno in campagna elettorale aveva dichiarato di non voler fare l'expo. Bisognava rinunciarci prima. Ormai i giochi sono stati fatti. E' vero che Pisapia aveva dichiarato che per expo avrebbe preferito usare dei terreni già pubblici ma a quanto pare il BIE non è disposto a rivedere il progetto a questo punto, ed una rinuncia ad expo adesso, avrebbe comportato una penale di 300 milioni di euro. Chi li pagava? Le casse comunali hanno un buco di 160 milioni di euro. E' vero che i terreni ne costano 120 ma è anche vero che il prezzo corrisponde alla cifra stabilita da una commissione terza e, come dichiarato da Patrizia Quartieri, è lo stesso prezzo che il comune avrebbe pagato se i terreni fossero stati espropriati. Il problema è che Letizia Moratti a suo tempo, non ha valutato altre possibilità rispetto all'accordo fatto con Cabassi. Le offerte c'erano, come ha dichiarato Basilio Rizzo, ma è stato valutato solo quell'accordo, e l'accordo è stato presentato al BIE come garanzia della disponibilità di terreni e della possibilità di realizzare expo. Ora è tardi per tornare indietro quello che si può fare è cercare di mantenere un grande parco, di questo parlano i referendum milanesi, ed evitare l'edilizia libera sulle aree,infatti come ha ricordato, sempre Patrizia Quartieri, Milano non ha bisogno di edilizia libera. Tornando alle penali, non c'è solo il BIE, ci sono anche accordi già presi con partners internazionali. Insomma non tanto la figuraccia internazionale ma il danno economico che ormai ne deriverebbe sono i motivi per cui non si può rinunciare ad expo. Sull'indice volumetrico, fissato a 0.52 mi sorge una domanda: ma cosa ci sarà mai scritto nella scrittura privata tra Cabassi e la Moratti? Nel 2007 fecero una scrittura privata che parlava di comodato d'uso, le aree sarebbero state date al comune per expo e poi sarebbero tornate indietro edificabili. In seguito venne deciso di vendere 430 mila mq e dare in comodato d'uso i restanti 340 mila. Su quelli i Cabassi potranno edificare. Con gli oneri di urbanizzazione magari si risolleveranno un po' le casse comunali.

Quello che ne emerge è che spesso gli accordi vengono fatti prima e spesso anche i conti vengono fatti in base agli accordi già presi, lo ha chiarito Masseroli quando si parlava di PGT e metteva in guardia dall'apportare certe modifiche, facendo riferimento proprio ad accordi già presi ed alle conseguenti cause legali che il comune avrebbe dovuto affrontare. Questa maggioranza non poteva fare altrimenti e poi ricordiamo sempre che i veri poteri sono fuori da Palazzo Marino e che fermare il business è impossibile, me lo diceva un mio amico qualche tempo fa, lui sta facendo una dura lotta con il suo comitato in un'altra città, è un puro, un onesto ma è anche sveglio e l'ha capito anche lui, l'affare non lo fermi, se non è expo, è l'inceneritore, se non è l'inceneritore è la gronda o la TAV. Forse se fossimo in tanti, ma proprio tanti . . . e invece siamo sempre quattro gatti.

Ricordo che verrà istituita anche una commissione antimafia a Milano. Speriamo che contribuisca a frenare le speculazioni.

di Cinzia Bascetta


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