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Face it!

Creato il 02 agosto 2012 da Stimadidanno
Face it!
Immagine dal Tumblr Face it!,  che è bellissimo
Solo l'assolutamente estraneo dell'altro può istruirci (Lévinas, 1971, p.72)
(...)
Questo è possibile perché il linguaggio è solo una parte della parola e la parola una parte dell'<<espressione>>. L'<<espressione>> è il motivo per cui l'incontro non è riducibile a comunicazione. Siamo <<espressione>> nel senso che non è possibile staccare la parola dall'intenzionalità presente, dalla fisicità della forma in cui ci diamo, incontrando, agli altri. Espressione significa mani, corpo, movimento, ma queste non sono componenti fisiche e basta. Sono <<forma>>. Dice Levinas
La forma è ciò grazie a cui un essere è rivolto al sole.
(...)
Nel volto <<veniamo agli altri>> e gli altri vengono a noi. Il volto è l'aspetto con cui si presenta l'incontro. Il volto è l'<<immediato>> cioè il non <<mediato>>, ciò che i media non potranno mai mediare. Esso è anche <<faccia>>, ma in questa faccia c'è l'irriducibilità del volto. Il volto è, in qualche modo, inestinguibilmente altro, al di là dei suoi travestimenti (del Grenze-Wesen, dei giochi del faccia a faccia). Per questo l'espressione è l'opposto della comunicazione. 
Passa di qui la soluzione del malinteso. Siamo espressione, siamo sostanzialmente volto nel <<faccia a faccia>>, cioè non volto da solo, ma volto che è <<verso>>, cioè è ri/volto verso il sole e verso l'altro, che prende forma da questo suo essere faccia a faccia. L'espressione non è comunicazione: è l'inestinguibilità singolare di ciascuno, quello che fa sì che il malinteso sia inestinguibile perché è la radice che ci consente di essere il luogo in cui l'incontro può avvenire e non risolversi, ma prolungarsi nell'arte e nel piacere dell'incontro. Un'arte dell'incontro che cultura per cultura, geografia per geografia è stata distillata, raffinata e servita come <<dono>>, come invito a mettere in comune la libertà, cioè a mettere in comune le separazioni. Se <<solo l'assolutamente estraneo può istruirci>>, allora il malinteso ci può essere amico.
Franco La Cecla, Il malinteso. Antropologia dell'incontro. Ed. Laterza

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