Fammi un bel sorriso, papà

È un brontolone capace di sfinirti come nessuno mai.
Da bravo sardo, è testardo e cocciuto peggio di un mulo e non molla nemmeno di fronte alla più plateale delle evidenze.
È in grado di esercitare mutismi prolungati che non so come abbia fatto mia madre a resistere per 46 anni.
Sa anche usare toni talmente scortesi che non ci si crede
e sa litigare con i vigili che quasi lo arrestano.
Da bravo Pesci, però, ha anche una sensibilità molto fina,
può piangere come un bambino davanti a qualsiasi film vagamente melenso,
ha accessi di dolcezza che farebbe struggere pure belzebù.
Si muove in silenzio e quasi non ti accorgi che c'è,
mentre lui invece è attentissimo
e sa un sacco di cose sulle persone che lo circondano,
cose che molti ignorano perché non hanno notato né visto,
perché non hanno guardato.
E alla fine, non so com'è, lo amano tutti.
A Bonassola, come a Milano o a Napoli, dove ha lavorato gli anni più belli della sua vita professionale.
Sabato pomeriggio ci ha fatto prendere un bello spavento,
ma è stato bravo e docile, per una volta,
e si è fatto perdonare.
Ora sta meglio, ma se lo tengono in ospedale perché gli devono fare degli esami che hanno dei nomi complicatissimi, e anche se me li hanno detti questa mattina io me li sono già dimenticati.
Nonostante tutto, però, lui è sempre bellissimo
(anche se un po' stortignaccolo).